L'ultimo post di Federico Grassi conteneva un grazie: ad Alvaro Piccardi, lo scorso agosto per la sua «magnifica lezione ed il “segno” che ha saputo lasciare dentro ciascuno di noi». L'ultima storia Instagram, a opera della sua famiglia, porta «un sentito ringraziamento a quanti hanno desiderato ricordare, con affetto Federico. Le vostre parole e i vostri pensieri sono per noi un dono prezioso».
Nel dire ancora una volta addio a un attore e regista come lui (LEGGI QUI E QUI) che da Busto è partito e a Busto ha portato successivamente la sapienza di una lunga carriera per riconoscenza a Delia Cajelli e a ciò che aveva appreso, vogliamo staccarci un attimo dal palco e guardare a un lato fortemente espressivo della sua umanità.
Non c'era articolo o menzione che uscisse, che non vedesse arrivare un suo messaggio di riconoscenza. E non una parola, pur gradita, formale. Piuttosto, un piccolo fiume di cortesia, a cui siamo ormai poco abituati. Riguardiamo quei messaggi con rispetto per un personaggio che è rimasto sempre persona e per uno stile in dissolvenza.
Quello del marzo 2023, addirittura, quando Federico Grassi ci disse di tornare sul palco di Delia, nel suo teatro, con orgoglio e responsabilità. Prima di tutto per i giovani. Il suo sentito grazie, anche a nome di Tiziana Bagatella, fu preceduto da un pensiero: «Mi scuso per l'ora tarda ma sono uscito da teatro solo ora». Erano le 21.38: tutti sappiamo oggi come i messaggi risuonino a ore ben più fastidiose (e più spesso per chiedere, raramente per ringraziare di qualcosa).
Ecco perché pensiamo che anche la città di Busto debba dirgli grazie, trovare un modo per farlo che sia autentico e concreto. Non un cartello e una cerimonia di cui poi nella sostanza, nei fatti, nessuno sembra ricordarsi e via. Qualcosa che resti, che gli renda omaggio nella maniera più sincera e umanamente proficua: magari per e con quei giovani in cui ha creduto.