Ieri... oggi, è già domani - 27 settembre 2025, 06:30

"bisogna pensaghi su" - "occorre rifletterci sopra"

Tratto da un brano eccezionale scritto da Don Isidoro Meschi (per tutti noi, don Lolo) il 23 settembre 1990...

don Isidoro Meschi (foto www.donisidoro.it)

don Isidoro Meschi (foto www.donisidoro.it)

Condivido con Giusepèn, un brano eccezionale che la gentilissima signora Mariella Meschi, sorella dell'indimenticabile don Lolo mi ha inviato - Don Isidoro Meschi (per tutti noi, don Lolo) l'ha scritto il 23 settembre 1990 ed è di una portata morale grandiosa e, soprattutto è attualissimo. Giusepèn, dopo averlo da me ascoltato, dice con la solita lucidità: "bisogna pensaghi su" (occorre rifletterci sopra) - ecco dunque, alcuni passaggi importanti: "noi uomini abbiamo il tempo per lavorare, per riposare, il tempo per costruire, il tempo per rassegnarci a vedere che tutto viene distrutto" - quante cose, fa un uomo! - la rassegnazione è simile alla resa... e arrivare ad avere "tempo a vedere che tutto viene distrutto", significa aver agito male; non certo a rispettare i canoni del vivere civile - non solo per quanto avviene a Gaza o in Ucraina, ma possiamo andare oltre - il "viene distrutto" contiene la perdita dei valori, la moralità depredata, l'accondiscendenza ad alcune "patologie" sataniche che contemplano l'idolatria, la sete del potere, del denaro, del sesso abusato, dell'innocenza frastornata, del ludibrio a cui si gettano le buone intenzioni. 

"Noi uomini abbiamo alcuni programmi e, al di là dei programmi, siamo incapaci ad agire" - don Lolo centra il problema: l'incapacità di agire è figlia della convenienza: "lo faccio se mi torna utile o comodo - non lo faccio, perché costa sacrifici e fatica" - eppure, noi uomini, abbiamo (dovremmo avere) un'anima. L'istigazione "a fare" diventa una priorità per don Lolo (non chi dice Signore Signore entra nel regno del Padre mio, ma chi fa la volontà del Padre mio) e pone le basi per la "preghiera produttiva"... quella che mantiene i propositi e le promesse e non la preghiera "a pappagallo" come ha sempre sostenuto Papa Francesco - "ora et labora" è molto eloquente! - "noi uomini, conosciamo certi aggettivi terribili: irrimediabile, irrecuperabile, perduto, ma per Dio, tutto ciò non esiste. Nessun istante del tempo, nessun istante della storia, per Dio è il momento della resa o il momento dell'abbandono dei Suoi figli. Tutte le ore; dalla prima all'ultima, sono decisive e di totale fecondità e di efficacissima salvezza" - la Speranza, che la Fede ci ha donato, contribuisce a metterci sulla buona via; siamo liberi di scegliere (libero arbitrio) quale via intraprendere.

"Dio non ha alcune vie per salvarci, ma ha tutte le vie per incontrarci , per redimerci, per salvarci". Qui, in gioco c'è l'anima che deve porsi scientemente all'azione con tutta la fiducia nella vita, possibile. Abdicare ai buoni propositi, senza lottare per superare il male, è demoniaco.

"La conclusione della nostra vita è sempre un noiosissimo lamento, mentre dovrebbe essere un bellissimo richiamo che ci deve portare a credere quale via da seguire" - don Isidoro Meschi

La riflessione ci deve portare alla serenità di giudizio, senza lasciarci andare a lamentele stupide o a "ormai" senza risposte - la Vita è un Dono e, come tale, abbiamo il potere e il dovere morale di valorizzarlo e di renderlo "appetibile" ai nostri cari che si nutrono del nostro esempio.

Giusepèn è gioioso, schietto e (per taluni versi) allegro: il suo pensiero è rivolto al domani; ben sapendo che quel "domani" è quanto riesce a realizzare, oggi!

Gianluigi Marcora

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