Scuola - 25 settembre 2025, 14:36

Vietati ombelico scoperto, vestiti corti e unghie lunghe: a Varese l’Istituto scolastico introduce il dress code

Con l’inizio dell’anno scolastico, all’Istituto Newton di Varese è entrato in vigore il regolamento sull’abbigliamento: vietati abiti inadeguati e unghie lunghe in laboratorio. Il preside: «Collaborazione totale da parte degli studenti»

Vietati ombelico scoperto, vestiti corti e unghie lunghe: a Varese l’Istituto scolastico introduce il dress code

All’Istituto statale di istruzione superiore Isaac Newton di Varese con l’inizio del nuovo anno scolastico è ufficialmente entrato in vigore il regolamento sull’abbigliamento, approvato con delibera del 30 aprile 2025 e ora pienamente operativo.

Il provvedimento nasce dall’esigenza di porre maggiore attenzione al tema del decoro e della sicurezza, soprattutto negli spazi dei laboratori e nelle officine, dove l’uso di unghie troppo lunghe o abiti inadeguati può rappresentare un rischio concreto.

«Alcuni ragazzi si vestivano in maniera impropria – ha spiegato il dirigente scolastico Daniele Marzagalli. Per questo abbiamo istituito una commissione, che ha lavorato a stretto contatto con i rappresentanti degli studenti. Insieme siamo arrivati a un accordo condiviso, che tutti hanno accolto con spirito costruttivo».

Il regolamento riguarda quindi il Dress Code e stabilisce che studenti e insegnanti debbano presentarsi a scuola con un abbigliamento “consono e decoroso”. Sono dunque vietati abiti discinti, canottiere, pantaloncini sopra il ginocchio, minigonne, vestiti che lascino scoperto l’addome o che risultino trasparenti e attillati. Non sono ammessi indumenti con messaggi offensivi o discriminatori, né cappellini o cappucci durante le lezioni (fanno eccezione copricapi religiosi o per motivi di salute).

Un’attenzione particolare è rivolta alle attività pratiche: le unghie non possono superare i 0,5 cm di lunghezza oltre il dito, mentre in laboratorio restano obbligatori camici, guanti e dispositivi di protezione.

In caso di trasgressioni, è previsto un sistema progressivo di sanzioni: fino al secondo richiamo, annotazione sul registro elettronico; al terzo, convocazione dal dirigente scolastico o da un suo delegato e apertura della procedura disciplinare.

«I rappresentanti di istituto hanno collaborato pienamente – ha sottolineato Marzagalli. È fondamentale che i ragazzi comprendano la natura educativa del provvedimento. Anzi, sono stati loro stessi a dimostrarsi desiderosi di mantenere un atteggiamento decoroso all’interno della scuola. Ad oggi non ci sono state violazioni e sono molto soddisfatto della collaborazione tra studenti e docenti».

Al momento non esiste una direttiva ministeriale unitaria nazionale in materia di dress code, come invece accade per l’uso dei cellulari. La decisione di emanare un regolamento resta quindi nelle mani delle singole scuole. E il Newton su questo sta facendo scuola. 

Ilaria Allegra Vanoli

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