Busto Arsizio - 24 settembre 2025, 14:25

Eva Odv, nuova casa in via Matteotti per il centro antiviolenza: «Un’eccellenza»

Tante storie di paura e soprusi. Ma anche e soprattutto di speranza e rinascita, grazie al lavoro del centro che affianca le donne vittime di violenza di genere, riferimento di una rete territoriale di cui il Comune di Busto è ente capofila. Da pochi giorni ha spostato gli uffici dai Molini Marzoli, trasferendosi nella propria quarta sede. All’inaugurazione, insieme ad Antonelli e Reguzzoni, l’assessore regionale Caruso

Eva Odv, nuova casa in via Matteotti per il centro antiviolenza: «Un’eccellenza»

Tra i cassetti e gli scatoloni nella nuova sede di Eva Odv si legge il numero 2025. Non è riferito all’anno in corso, ma è il numero delle donne aiutate fino a oggi dal centro antiviolenza, nato a Busto Arsizio nel 2011.
Tante sono le storie di paura e soprusi. Ma anche di speranza e rinascita, grazie al lavoro di Eva Odv, riferimento di una rete territoriale di cui il Comune di Busto è ente capofila.
Da pochi giorni, il centro ha trasferito i propri uffici dai Molini Marzoli al civico 14 di via Matteotti. L’ampliamento degli spazi dedicati al comando di Polizia locale ha reso necessario questo spostamento. Il terzo per operatori e volontarie che, dopo via Bambaia, via San Michele e, appunto, i Molini Marzoli, hanno trovato casa in via Matteotti, vicino al Conventino.

Ma il lavoro di sostegno alle donne maltrattate non si è fermato nemmeno durante il trasloco. E tra scatoloni e faldoni, anche nelle scorse settimane, in piena estate, Eva Odv ha continuato a operare.
Questa mattina, all’inaugurazione della nuova sede, insieme ai rappresentanti dell’amministrazione comunale c’era anche l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso. Da avvocato che ha conosciuto questa realtà come volontaria, anche lei ha voluto portare il proprio ringraziamento.

Muri e soprattutto persone

Il trasferimento, dovuto alla necessità di ampliare il comando della Polizia locale, ha garantito a Eva degli spazi più grandi, con due nuclei con entrate separate che garantiscono maggiore riservatezza e la possibilità di effettuare più colloqui in contemporanea.
Certo, la sede precedente si trovava nello stesso edificio che ospita gli agenti, una sicurezza in più per chi maneggia quotidianamente vicende anche molto delicate.
«Ma qui l’accesso non è aperto a chiunque – precisa il sindaco Emanuele Antonelli –. Metteremo fari e telecamere e vorrei che gli uffici fossero collegati direttamente con la Polizia locale in caso di necessità».

Gli spazi sono importantissimi, e quelli in via Matteotti sono impreziositi dai dipinti di Manuela Carnini-“Fridami”, artista particolarmente sensibile alla causa. Ma ancora di più lo è il lavoro degli operatori. Una ventina le libere professioniste che gravitano intorno al centro, con due assistenti sociali, cinque psicoterapeute, due psicologhe, due counselor e diverse avvocatesse, cui si aggiungono volontarie e tirocinanti, tutte formate ed esperte della materia. E per le emergenze, c’è il sostegno gratuito dell’Istituto San Carlo, grazie all’attenzione dell’amministratrice delegata Sara Tosi.

Sono 293 le donne prese in carico quest’anno, otto quelle inserite in casa rifugio. Cinzia Di Pilla, instancabile coordinatrice di Eva Odv, ha ringraziato il direttivo «che si spende tutti i giorni», il sindaco Antonelli, l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni e l’assessore regionale Caruso per la costante disponibilità.
«La rete di Busto si è allargata ed è un’isola felice rispetto ad altre realtà», ha osservato Di Pilla. Il centro, tra l'altro, è attivo anche nella formazione all’interno delle aziende.
«Il trasloco è costato tanta fatica tra luglio e agosto – ha spiegato la presidente Emilia Barni, affiancata dalla vice Elisabetta Bonfanti –. Questo è un luogo accoglienza, ascolto e dialogo ma soprattutto di speranza. Qui la paura deve lasciare il posto a speranza e rinascita».

Plauso unanime

«Non è la norma avere una rete così strutturata – ha rimarcato Reguzzoni –. Anche in regioni limitrofe non c’è questa capacità di accoglienza». L’assessore ha ricordato che prossimamente saranno disponibili nell’ex oratorio di Sacconago alcuni alloggi dedicati al reinserimento sociale delle donne vittime di violenza di genere, pertanto il centro «avrà un appoggio anche lì».

L’assessore regionale Caruso ha riconosciuto il grande servizio offerto alla comunità, che «purtroppo serve». «Non tutte le amministrazioni sono così sensibili – ha aggiunto –. Busto è un’eccellenza da questo punto di vista, ne parlo sempre con la collega Elena Lucchini (assessore regionale alla Solidarietà sociale, ndr). Bisogna proseguire nel lavoro di rete e di educazione culturale».

«Abbiamo investito 150mila euro in questa sede – ha spiegato il sindaco Antonelli – e lo abbiamo fatto ben volentieri, perché è una realtà importate per tutto il territorio e sono orgoglioso che sia a Busto».
All’inaugurazione erano presenti i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Paolo Geminiani, Francesco Attolini, Orazio Tallarida, il presidente di circolo Alberto Falciglia e la presidente del Comitato commercianti del centro Sarah Leoni.

Riccardo Canetta

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