Un pomeriggio intenso, tra moda, riflessione e creatività radicale. Sabato 20 settembre lo spazio Madama Vintage di Gallarate ha accolto la preview della nuova collezione Spring/Summer 2026 di Simon Cracker, marchio che ha fatto dell’upcycling e della ribellione gentile la propria qualità distintiva. L’evento, organizzato dalla boutique gallaratese, ha visto lo stilista come ospite del pomeriggio, tra un aperitivo di benvenuto e un talk dedicato a punk, riciclo e gentilezza.
La collezione porta avanti un DNA che Simon Cracker coltiva dal 2010: un’estetica punk ma intrisa di romanticismo, costruita con materiali recuperati e pensata per essere cool ma indossabile ogni giorno. «Abbiamo un ricettario, non una modellistica» spiega lo stilista. «Vogliamo che ogni capo sia unico, reale, aderente alla personalità di chi lo indossa. Le persone cercano sempre più un pezzo personalizzato, non la serialità del fast fashion».
Punkindness: una rivoluzione gentile
Il concetto di punkindness, nato quasi come un ossimoro, è oggi parte integrante dell’identità del brand: ribellione e dolcezza convivono in abiti destrutturati, capaci di raccontare individualità e libertà. Il 27 settembre, ad esempio, Simon Cracker proporrà a Milano un’operazione radicale: destrutturare la divisa scolastica e adattarla alle personalità dei ragazzi che sfileranno, trasformando un simbolo di uniformità in linguaggio di autenticità. L’appuntamento, ospitato nella stazione abbandonata della metropolitana De Angeli, sarà dalle 15 alle 18: una sfilata reale, concreta, priva di artifici.
Madama Vintage: quando il recupero diventa valore
Non meno significativo il ruolo di Madama Vintage, che con questo evento ha voluto sottolineare come il mondo del second hand e dell’upcycling stia conquistando sempre più persone. «Chi si avvicina a questo universo non cerca solo moda, ma qualità che duri nel tempo – spiegano le titolari –. È quel tipo di valore che oggi manca: capi di marca vintage, trasformati o recuperati, diventano un’alternativa sostenibile e di carattere».
Moda e responsabilità
Per Simon Cracker la sfida non è solo estetica ma anche sociale ed economica. «Bisogna fare i conti con l’economia di adesso e con quello che la gente pensa a casa» osserva. In questi anni lo stilista ha scelto di insegnare a Cesena, portando nel cuore dei giovani il nucleo della sua visione: una moda più reale, accessibile e consapevole. Un percorso sostenuto anche grazie alla collaborazione con Livia Moggi, che da un paio d’anni lo accompagna nello sviluppo dei progetti.
L’orizzonte, intanto, si allarga: in ottobre da Madama Vintage partiranno laboratori dedicati all’upcycling, occasione per trasformare la teoria in pratica condivisa. Perché la vera sfida non è solo inventare nuove collezioni, ma cambiare il rapporto tra le persone e i propri abiti.