Busto Arsizio - 18 settembre 2025, 20:00

FOTO E VIDEO. La musica si respira tra la gente: l’Accademia Teatro alla Scala incanta Cascina Brughetto

A Busto il Quintetto di Ottoni ha incantato il pubblico con “Musica nell’aria”, progetto che porta i grandi capolavori fuori dai teatri. Tra autorità e cittadini, applausi calorosi per un programma che ha unito Beethoven, Gershwin, Bernstein e Morricone in un’atmosfera di comunità e bellezza. «La cultura non è un lusso – ha detto l’assessore regionale Francesca Caruso – dove c’è bellezza c’è meno disagio, anche giovanile».

La magia della musica incontra la bellezza di un luogo ritrovato. Giovedì 18 settembre a Busto Arsizio è tornato “Musica nell’aria”, il progetto dell’Accademia Teatro alla Scala sostenuto da Regione Lombardia – Direzione Cultura, in collaborazione con Aler Varese, Como, Monza Brianza, Busto Arsizio, Consorzio Turistico Media Valtellina e Italia Nostra Aps Sezione di Sondrio. Un’iniziativa che porta i suoni della grande musica fuori dai contesti teatrali per incontrare il pubblico negli spazi urbani e paesaggistici, dove la cultura diventa esperienza diretta e condivisa.

Dopo il rinvio dovuto al maltempo, il concerto si è svolto a Cascina Brughetto, in viale Boccaccio 61. Una cornice di grande suggestione: edifici in mattone a vista e giallo ocra, infissi verdi, un parco curato che respira insieme alla città. Una cascina recentemente restaurata che oggi si offre come spazio accogliente e vitale, perfetto per accogliere l’ensemble scaligero. E proprio qui, tra mura che raccontano la storia agricola lombarda e un ambiente naturale che invita alla sosta e all’ascolto, la musica ha trovato il suo spazio ideale.

Protagonista della serata, il Quintetto di Ottoni dell’Accademia Teatro alla Scala – Valentino Caico e Giovanni Pio Sunzeri alle trombe, Giovanni Montanaro al corno, Angelo Ruffino al trombone e Daniele Menoni alla tuba. Cinque giovani musicisti che hanno saputo unire tecnica impeccabile e freschezza interpretativa, dando voce a un repertorio capace di attraversare epoche e generi.

Il programma, preceduto dalla guida all’ascolto della musicologa Monica Dreossi, ha condotto il pubblico in un viaggio sonoro tra Ottocento e Novecento, passando dalla forza espressiva del Primo Movimento della Sinfonia n. 5 di Beethoven, nell’arrangiamento di Leandro Cardoso, all’esplosione di colori della Cuban Ouverture di Gershwin, rivisitata da Matthias Gromer. Il carattere brillante e ironico di Debussy si è rivelato nel Golliwogg’s Cakewalk, mentre l’intensità teatrale è esplosa nel medley da West Side Story di Bernstein, arrangiato da Heinz Czadek, con le sue pulsioni drammatiche e liriche.

Il viaggio americano è proseguito con le atmosfere di Porgy and Bess di Gershwin, intreccio di opera, jazz e spiritual, prima di un sentito omaggio a Ennio Morricone con Moment for Morricone, arrangiata da Marco Pierobon. Eleganza e malinconia sono arrivate con The Second Waltz di Šostakovič, per poi sfociare nella spiritualità intensa del Pilgrim’s Chorus dal Tannhäuser di Wagner, nell’arrangiamento di Henry Charles Smith. Un percorso che ha conquistato il pubblico, accompagnato da applausi calorosi e da un’atmosfera di sincera partecipazione.

Ma la forza di “Musica nell’aria” non si esaurisce nella qualità artistica. È il progetto stesso a raccontare una visione sociale e culturale che mette al centro le persone. Un percorso inserito nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, programma multidisciplinare diffuso che unisce cultura, patrimonio e sport sotto i valori olimpici e paralimpici.

Numerose le autorità presenti: l’assessore regionale Francesca Caruso, il sindaco Emanuele Antonelli, il vicesindaco Luca Folegani, l’assessore alla cultura Manuela Maffioli, la presidente del consiglio comunale Laura Rogora, i consiglieri Francesco Attolini e Orazio Tallarida, il presidente di Aler Stefano Cavallin.

Parole chiare sono arrivate proprio da Caruso: «Questo è un progetto cui tengo particolarmente, stiamo girando l’intera Lombardia. Voglio lanciare un messaggio: la cultura non è un lusso, non è un diritto astratto, ma deve entrare nelle aree periferiche. Dove ci sono cultura e bellezza c’è meno disagio, meno disagio giovanile».

Il sindaco Antonelli ha sottolineato l’eccezionalità dell’iniziativa: «Sono felice quando si fa qualcosa di straordinario per i cittadini. Tante persone amano la musica classica ma non riescono ad andarla ad ascoltare direttamente. Questo è un evento da copiare. Grazie all’Accademia, ad Aler, a Francesca Caruso».

Cavallin ha rimarcato il valore di portare la musica “bella” anche nei quartieri più periferici, mentre Maffioli ha ricordato come la cultura, per l’amministrazione, sia un investimento sulle persone: «Abbiamo portato la biblioteca in ospedale, in carcere. La cultura deve uscire dai contenitori tradizionali. Qui a Cascina Brughetto tanti scoprono uno spazio nuovo. È un’occasione per elevarci insieme».

Alla fine, l’atmosfera ha confermato le parole: applausi, sorrisi, condivisione. La cascina si è trasformata in un cuore pulsante, la musica ha respirato nell’aria e con la gente. Non un concerto soltanto, ma un’esperienza collettiva che unisce il valore artistico a quello sociale, in una serata che ha lasciato un segno.

Laura Vignati

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