Politica - 16 settembre 2025, 20:03

Vaccino obbligatorio contro il virus sinciziale, il Consiglio regionale dice no. Forza Italia: «Perplessi»

La maggioranza di centrodestra si divide sulla mozione presentata dagli azzurri. Lega e Fratelli d’Italia si astengono e la richiesta non passa. I forzisti agli alleati: «Abbiamo assistito a un posizionamento ideologico»

Vaccino obbligatorio contro il virus sinciziale, il Consiglio regionale dice no. Forza Italia: «Perplessi»

Non passa in Consiglio regionale la richiesta di estendere a livello nazionale l’obbligo di vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale. E Forza Italia, promotrice della mozione, esprime «perplessità» per la scelta degli alleati, Lega e Fratelli d’Italia, di astenersi, che ha portato alla bocciatura di questo aspetto.

Approvati invece i punti della mozione, illustrata da Jonathan Lobati, che chiedono di sollecitare il ministero della Salute affinché vengano armonizzati i criteri di somministrazione a livello nazionale, oggi difformi tra le Regioni, della profilassi questo virus e di sostenere la diffusione, sempre a livello nazionale, dell’offerta alle donne in gravidanza del vaccino, al fine di proteggere sia le gestanti sia i neonati.

Le votazioni sono avvenute per parti separate e i due punti approvati sono il primo e il terzo del dispositivo.
Il secondo punto, che intendeva chiedere l’obbligo della immunizzazione, è stato respinto con 31 voti a favore, 31 astenuti e 2 contrari.
In precedenza erano state presentate una proposta di sostituzione dello stesso punto 2 («Si invita a valorizzare anche al livello nazionale la massima adesione alla campagna di immunizzazione anti RSV per i nuovi nati nei LEA…») firmata da Alessandro Corbetta (Lega), Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale) e Christian Garavaglia (FdI), i quali avevano recepito le osservazioni della giunta regionale. Una modifica era stata proposta anche dallo stesso relatore Lobati, ma mantenendo in vita l’espressione «obbligo vaccinale». La versione originale della mozione era stata accolta con favore anche da Pd, Patto Civico e Italia Viva, mentre il Movimento 5 Stelle (che non ha poi partecipato al voto) aveva chiesto di «valutare l’opportunità dell’obbligo non in senso assoluto ma alla presenza di particolari parametri di diffusione del virus».

La nota di Forza Italia

Al termine della seduta, il gruppo di Forza Italia ha diffuso la seguente nota stampa.

Forza Italia in Consiglio regionale esprime perplessità per quanto accaduto oggi in Aula. Il punto chiave della nostra mozione – volta a introdurre a livello nazionale l’obbligo di immunizzazione contro il Virus Respiratorio Sinciziale per i neonati – non è stato approvato, a seguito di un pareggio nella votazione causato dell’astensione dei nostri alleati di maggioranza, Fratelli d’Italia e Lega.

Le infezioni da Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) nei neonati sono una delle principali cause di accesso ai Pronto Soccorso e di ricovero ospedaliero nelle prime settimane di vita. L’efficacia del vaccino, oltre ad essere comprovata dalla scienza, è dimostrata anche dai dati. Regione Lombardia, infatti, garantisce già la possibilità facoltativa di un’immunizzazione completa e gratuita, sostenere questa mozione significa introdurre l’obbligo vaccinale nel primo anno di vita, estendo un modello di successo a tutta l’Italia. Basti pensare che siamo passati da circa 6.000 accessi in pronto soccorso nelle stagioni 2022/23 e 2023/24 a 1.500 tra settembre 2024 e gennaio 2025, e da 2.350 ricoveri a meno di 600.

E invece abbiamo assistito a un posizionamento ideologico, che ha portato i nostri stessi alleati a non sostenere una misura di buon senso, scientificamente fondata e che ha già dimostrato di salvare vite, lasciando trasparire un sentimento antiscientifico.

Forza Italia continuerà con determinazione la propria battaglia per garantire ai più piccoli, ai neonati e alle donne in gravidanza gli strumenti di prevenzione più efficaci e moderni. La politica non può permettersi di chiudere gli occhi davanti all’evidenza scientifica: la salute dei bambini viene prima di qualsiasi rigidità ideologica.

Redazione

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