La protesta dei vigili del fuoco della provincia di Varese arriva in piazza: questa mattina, 15 settembre, i sindacati di categoria sia confederali che autonomi, hanno organizzato un presidio davanti a Villa Recalcati.
Prosegue quindi la mobilitazione dopo che a luglio è stato proclamato lo stato di agitazione: «Dall'ufficio centrale continui tagli di risorse, con questa carenza d'organico non riusciamo più a garantire il servizio tecnico di soccorso urgente» denunciano i vigili del fuoco varesini.
Il territorio provinciale tra conformazione geologica, reste autostradale tra le più trafficate d'Europa e la presenza dell'aeroporto di Malpensa rappresenta un'unicità e comporta un carico di lavoro che secondo i dati forniti dai sindacati di aggira attorno ai 10mila interventi annui.
«La grave carenza di organico che affligge il Comando, sommato alla miopia gestionale e alle folli politiche di risparmio attuate dagli Uffici Centrali, ormai sotto gli occhi di tutti, giornalmente mandano in crisi il dispositivo di soccorso e sovraccarica il personale a turni estenuanti esponendoli a rischi inutili nonché a rimodulazioni del servizio che creano disparità nei cittadini. L’assordante e imbarazzante silenzio degli Uffici Centrali sono un segnale d’ allarme che non può essere ignorato» dichiarano i rappresentanti dei vigili del fuoco del nostro territorio.
Quella di stamattina di Varese è la seconda giornata di protesta in provincia dopo quella di Busto Arsizio dello scorso 8 settembre.
«Vogliamo denunciare pubblicamente questa incresciosa situazione, basta "pacche sulle spalle" date davanti alle telecamere. Nonostante siamo sempre più spesso dimenticati e bistrattati dalla politica, con senso del dovere continuiamo silenziosamente a svolgere il nostro lavoro».
Hanno aderito alla protesta di oggi: CONAPO, FNS CISL, UIL PA, FPCGIL, CONFSAL, USB.