Sociale - 12 settembre 2025, 18:51

VIDEO. A Busto Arsizio un nuovo corso per ASA: formare per curare e creare lavoro

Presentato da Consorzio Insieme e Passaparola APS un percorso professionalizzante per rispondere alla crescente domanda di assistenza sul territorio, offrendo concrete opportunità di impiego

VIDEO. A Busto Arsizio un nuovo corso per ASA: formare per curare e creare lavoro

In una società che invecchia e dove i bisogni di cura e assistenza diventano sempre più centrali, la formazione si rivela una leva strategica per il benessere collettivo. Con questa consapevolezza, Consorzio Insieme e l’Associazione Passaparola APpshanno presentato oggi nella sede di via Ferrer 47, un nuovo corso per Ausiliario Socio Assistenziale (ASA), un’iniziativa pensata per creare professionisti qualificati e, al contempo, offrire nuove e concrete opportunità lavorative.

A delineare la visione del progetto è stato Emilio Pobbiati, coordinatore della formazione area Lombardia per Consorzio Insieme, che ha sottolineato l’urgenza di risposte strutturate. «Viviamo in un tempo in cui la domanda di cura e assistenza cresce in modo costante e profondo, segnalando non solo l’invecchiamento della popolazione, ma anche una trasformazione sociale che investe famiglie, comunità e territori - ha spiegato Pobbiati - È in questo scenario che la formazione assume un valore strategico: non solo come strumento di crescita individuale, ma anche come risposta collettiva a bisogni reali».

Il corso, riconosciuto da Regione Lombardia e offerto a prezzi calmierati, prenderà il via il prossimo 30 ottobre nella sede di Passaparola. Il percorso prevede 800 ore di formazione in orario serale, dal lunedì al venerdì, una scelta mirata a renderlo accessibile anche a chi già lavora o ha impegni familiari; la prima parte sarà teorica, in aula, la seconda si svolgerà sotto forma di tirocinio in una delle strutture “convenzionate” nella zona. «L’obiettivo è chiaro - ha continuato Pobbiati – : formare operatori capaci di coniugare competenza tecnica e sensibilità umana, offrendo nuove opportunità occupazionali immediate a chi desidera inserirsi nel mondo del lavoro. La qualifica ASA permette infatti di lavorare in diversi contesti – residenze per anziani, servizi domiciliari, centri diurni, strutture socio-assistenziali pubbliche e private – assicurando quindi sbocchi professionali concreti e immediatamente spendibili».

A sostenere l’iniziativa c’è la solidità di Consorzio Insieme, una rete di cooperative sociali di cui Codess, fondata nel 1979, è la realtà più grande. Con oltre 205 servizi, 9.000 persone assistite e più di 6.000 lavoratori, CODESS rappresenta un punto di riferimento stabile e affidabile. 

La partnership con Passaparola APS, associazione profondamente radicata nel tessuto sociale di Busto Arsizio, è un elemento fondamentale del progetto. Paola Surano, presidente dell’associazione, ha evidenziato come il corso si inserisca perfettamente nella loro missione: «Nel nostro progetto abbiamo quello di dare l'aiuto necessario urgente, ma di accompagnare le persone a raggiungere una autonomia, una dignità, una capacità di stare in piedi». Presente anche Devis Martinello, sempre di Passaparola, ma anche il sindaco di Busto Emanuele Antonelli e l'assessore alle politiche sociali Paola Reguzzoni. 

Le fa eco Paola De Bernardi, che ha sottolineato come il corso colmi un vuoto cruciale, unendo formazione e lavoro. «Questo corso ASA era la giusta coniugazione delle due intenti», ha affermato. «Da noi vengono spesso tante persone che cercano lavoro magari anche come badanti o aiuti in casa. Quindi perché non dare le giuste competenze alle persone tramite un corso valido, riconosciuto, per poi dare un lavoro riconosciuto che dia delle garanzie, delle prospettive di vita concrete?». De Bernardi ha inoltre ricordato come l’iniziativa risponda anche a «un'esigenza cittadina» di personale qualificato per operare in strutture delicate.

In conclusione, come ribadito da Emilio Pobbiati, il progetto va oltre la semplice offerta formativa. «È un ponte tra formazione e occupazione, ma anche tra bisogni sociali e risposte innovative. In un momento storico in cui le fragilità aumentano, contribuire a formare nuove figure qualificate significa rafforzare non solo i servizi, ma il tessuto stesso della comunità. È un atto di responsabilità collettiva e di fiducia nel futuro».

L’auspicio è chiaro: che da questo percorso possano nascere non solo nuovi posti di lavoro, ma soprattutto dignità, qualità della vita e coesione sociale per tutto il territorio.

Giovanni Ferrario

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU