Una sconfitta che brucia, quasi come quella di maggio. Leandro Greco si presenta in sala stampa con il volto di chi ha appena visto sfumare una vittoria che, per come si era messa la ripresa, sembrava a portata di mano. L'analisi del tecnico della Pro Patria dopo il 2-3 contro la Pro Vercelli (LEGGI QUI) è lucida: un misto di rammarico per gli errori decisivi e di fiducia per la reazione mostrata dalla sua squadra.
Il punto di partenza è l'approccio alla gara, troppo timido e contratto per quasi tutta la prima frazione: «Siamo partiti contratti, era una cosa che avevo percepito già quando ho visto i ragazzi - ammette Greco - C’era una tensione che è fisiologica, per un gruppo di questo tipo. Abbiamo sbagliato diverse volte a scalare e quindi abbiamo lasciato spazio tra le linee. E poi abbiamo spesso perso diversi duelli, trovandoci sbilanciati».
La svolta emotiva, arrivata con il rigore concesso grazie al Football Video Support (un'innovazione che Greco giudica «assolutamente positiva, uno strumento che ti aiuta»), ha trasformato la squadra. Ma il secondo tempo, giocato con coraggio e forza, non è bastato. Il tecnico non usa mezzi termini per descrivere i gol subiti: «Due gol li abbiamo completamente regalati. Sull’ultimo, arrivato da calcio d’angolo, sono ancora avvelenato. È una questione di attenzione, di concentrazione, ma siamo una squadra molto giovane l’abbiamo pagata».
A pesare sull'andamento della gara e soprattutto sulla gestione del finale, sono state le numerose assenze e l'infortunio a Schiavone dopo soli 23 minuti, sperando che si tratti di una cosa lieve e che l'ex calciatore della Salernitana possa rientrare in 10-15 giorni. «A centrocampo ci mancano delle caratteristiche. Sala l'abbiamo perso, “Schiavo” ha avuto questo problema durante la partita, Bagatti non ce l'abbiamo», elenca il mister. «Sono ragazzi che per noi sono importanti e ti danno soluzioni diverse. Quanto mi è dispiaciuto non avere qualche cartuccia da sparare nel finale? Molto, mi piacerebbe avere sempre il problema di sovrabbondanza del Napoli...».
Nonostante l'amarezza, la visione di Greco resta proiettata sul lungo periodo. La sconfitta non cambia la rotta, ma diventa un tassello, seppur doloroso, di un percorso ben definito. «Non sono un tipo che si piange addosso», sottolinea con forza. «Mi è piaciuta molto la reazione, la voglia di andarla a ribaltare. E questo, nonostante tutto quello che ci manca, ci dà uno spunto positivo».
La strada è tracciata. «Questa sconfitta non sposta i miei pensieri su quello che c'è da fare. Noi dobbiamo arrivare a febbraio, marzo nella posizione in cui speriamo di essere, facendo un campionato migliore dell'anno scorso. Dobbiamo costruire un percorso che ci porti poi a essere sempre più pronti, partita dopo partita. Sono sicuro che questa squadra, alla lunga, riuscirà a venir fuori, perché ci sono dei valori reali».
Altrettanto focalizzato e lucido il commento di Davide Ferri: «Il calcio è così - afferma il capitano della Pro Patria - , prima di lavorare sul gol non fatto dobbiamo farlo sui gol presi: siamo arrivati pochi minuti dalla fine in vantaggio e dovevamo riuscire a chiuderla con quel risultato. Il primo tempo abbiamo fatto un po' fatica, con il loro pressing alto, nel secondo abbiamo alzato livello e intensità».
Le pagelle:
Rovida 5,5; Reggiori 6, Motolese 6, Travaglini 5,5; Giudici 6,5, Ferri 6, Schiavone 5,5 (23' p.t. Citterio 6), Di Munno 6,5, Orfei 6 (18' s.t. Viti 5,5); Udoh 6,5 (35' s.t. Ricordi s.v.), Mastroianni 6,5 (18' s.t. Renelus 6,5).
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