Ieri... oggi, è già domani - 25 agosto 2025, 05:00

"Ul curtil visèn al me" - "Il cortile vicino al mio"

Un pezzo di vita che solca la memoria, un gruppo di bambini dell'epoca e un annoso dilemma: "è vero che le femmine sono formate in maniera differente dai maschi?"

(foto pixabay)

(foto pixabay)

Per "giustizia" e per simpatia, vado a raccontare un pezzo di vita che solca la mia memoria, su invito della cara Maria Cerati che, di fronte a un mio"pezzo" (con foto) dei ragazzi del "mio cortile", mi pone un'innocente domanda: "io c'ero?".

Giusepèn mi è testimone e mi aiuta a "mettere in fila" i "personaggi" del cortile attiguo al mio. Se lo meritano e spero vivamente di …. dimenticare nessuno. Cominciamo con l'Angiuletina Monti che occupava la prima abitazione di quel rione - col suo Cesare avevano un'Agenzia Viaggi, molto rinomata e molto professionale - poi c'era la Famiglia di Dante Limido coi due ragazzi, Margherita e Luigi - Silvia (la mamma) era d'una bontà proverbiale - non ci fosse lei in Paradiso, vuol dire che il Paradiso non c'è - mi si perdoni l'accostamento, ma Silvia merita la citazione.

Arriviamo alla "Luisina di can" (la chiamavano così, per arrivare subito a capire): donna energica e madre di Osvaldo e del figlio "cacciatore" di cui non ricordo il nome - i cani erano splendidi e puliti come i cristiani, buoni nei boschi a rintracciare le prede e buoni a casa a far la guardia.

Arriviamo alla Famiglia di Mario Ghellero (un gigante nella struttura e un gigante nell'azione - un uomo buono e giusto che non ammetteva fronzoli, nell'azione; o si agisce bene oppure sei spacciato. Devi solo aspettarti la reazione (mai violenta) del signor Mario - anch'egli aveva sposato una signora buona di nome Lucia ….magari non buona come la Silvia, ma Lucia rappresentava un po' la "Lucia Mondella, andata in sposa a Renzo Tramaglino, protagonisti dei Promessi Sposi" di Manzoni. La Famiglia Ghellero annoverava due splendide ragazze: Elisa e Luigia!

Ed eccoci alla Famiglia Crespi: Papà Mario e mamma Carolina, con quattro figli a carico: Roberto (il maggiore, che tutti sino alla fine dei suoi giorni, chiamavano Robertino), Rinaldo, Rodolfo e Giorgio - tutti con la R iniziale e Giorgio a "produrre fantasia": non mi spiego il cambio-consonante per l'anagrafe.

E arriviamo alla Famiglia Cerati, quella della succitata Maria - qui abbiamo tre femmine che mamma Angela ha saputo "tirar grandi" col sorriso nel cuore: Pinuccia, la maggiore, poi Franca (mia coscritta del 1946) ed infine Maria, gioiosa e allegra per natura - lo so che se l'aspetta, ma è notoria l'innocenza di Maria, quando un pomeriggio, noi ragazzi al "campetto" durante l'intervallo di una partita a pallone, uno di noi disse "le femmine sono fatte differenti dal maschi" - ci furono, sgomento e incredulità - nel mente, Maria arriva con la sua biciclettina e uno di noi (non so chi) dice a Maria "abbassa le mutande" e lo sgomento, passa subito nel cervello della ragazza. La confortiamo. Nessuno vuol farle del male, ma tutti (eravamo un decina di maschietti), volevamo solo sapere la verità: è vero che le femmine sono formate in maniera differente dai maschi?.

Assicurata, Maria, ecco la curiosità, soddisfatta - Maria (un po' tremante, ma sicura della nostra …. innocenza) si cala le mutandine. Noi, nel bel mezzo del campetto, alla luce del sole, passiamo perplessi in rassegna la …. dolce visione e dopo un succinto "inventario" …. veniamo a sapere la verità; a conoscere la differenza che passa tra un maschietto e una femminuccia. 

Uno di noi disse allora (dopo velocissima riflessione) "andiamo a giocare al pallone" - Maria fu liberata "dall'impegno", la ringraziammo, offrendole un ghiacciolo, visto che stava raggiungendoci il "trabiccolo" dei gelati del signor Zandanel e riprendemmo la …. partita.

Da lì in poi, tutti, ma proprio tutti, fecero errori di gioco, madornali (che non sto qui a elencare) e, la partita dal "tempo indeterminato" invece di terminare come alle altre, sull'ipotetico, mai acclarato 28-25 si è conclusa (più o meno) sul 10-7 col nostro pensiero rivolto altrove e con la convinzione che anche mamma era differente dal papà - qualcuno (io compreso) chiese a mamma una spiegazione e …. non vi racconto quanto durò la "lezione" che mi fece la mia Pierina e quanti esempi, mamma tirò in ballo, per farmi capire, arrossendo un po' (io l'ho notato), senza tuttavia tirare in ballo la …. cicogna o i cavoli, ma dicendomi che la differenza di sesso, non l'aveva inventata lei, ma da quando c'è la vita "chèl là al voltu" (era proibito pronunciare "il nome di Dio invano", ci aveva pensato Lui e noi dobbiamo agire nel Suo nome.

Per completare l'ala del caseggiato, arriviamo al "Ngiuletu ul caricei" con moglie di nome Adriana, poi nominata da Rambo con voce potente, sofferta e baritonale nei suoi film e una figlia di nome Adele - cara ragazza giudiziosa e gioiosa che offriva al cortile, oltre la sua responsabilità, il suo convincimento esplicito che tutti TUTTI eravamo dei bravi ragazzi. Non ho spazio per aggiungere altro. Contenta, …..Maria? - ti abbraccio col cuore!

Gianluigi Marcora

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