Quando ancora il digitale non era neppure un’idea, il design e la capacità di progettare mobili ed interni era demandata all’estro ed alle capacità di veri e propri artisti: questo è il caso di Renato Forti, silenzioso e sommo esecutore delle idee più innovative e moderne dell’abitare.
La mostra
Inaugurata lo scorso 21 giugno e visitabile fino al 7 settembre 2025, la mostra è un omaggio documentale fortemente voluta dalla figlia Roberta Forti e dal nipote Marco Fiorentino, allestita poi da Sara Fontana.
L’esposizione, accompagnata anche da un catalogo appositamente dedicato, racconta la storia di un personaggio che, nonostante sia rimasto ai margini del design del secondo Novecento, ci ha lasciato un patrimonio di idee e di innovazioni che lo rende comunque uno degli interpreti più evoluti di questo settore dell’abitare. Arredi, disegni progettuale, schizzi ambientali ed altro prezioso materiale sono supportati da documentazione dell’epoca, cataloghi commerciali, archivi fotografici, e parte del materiale conservato con cura dall’Archivio Renato Forti (ARF). La ricerca effettuata presso l’Archivio Fotografico del Comune di Milano ha portato poi alla luce fotografie originali realizzate dallo Studio Ballo+Ballo. Esso rappresenta un completamento dell’analisi del lavoro di Forti, accompagnando il visitatore in un mondo spesso sconosciuto, in un “dietro le quinte” che immerge nel flusso di pensieri, di idee, di visioni che spesso si concretizzavano in un mobile, in un complemento d’arredo, in una lampada, tanto da renderli pezzi unici, come l’iconica libreria F54, mobile modulare che si compone di elementi sovrapponibili manualmente, senza viti né colla, anche un ripiano alla volta, per accogliere nuovi libri. Un oggetto d’arredo geniale per modernità e semplicità che, ancora ai giorni nostri “fa scuola”.
Gli esperti del settore ed il mercato del modernariato attribuiscono un valore essenziale all’opera di Forti, non sempre con le stesse fortune che ebbero i lavori del progettista milanese.
Come ricordano da ADI Museum “…l’allestimento è stato realizzato da Sara Fontana, interior designer di formazione internazionale, che ha scelto una soluzione essenziale e funzionale, sfruttando la versatilità dei pannelli fonoassorbenti dell’azienda Caimi, partner tecnico della mostra, per esporre i materiali grafici e fotografici. Il catalogo, con testi di Marco Fiorentino e progetto grafico di ADI Design Museum, è stato realizzato grazie al contributo dell’azienda ICAS e include un approfondimento critico a firma di Beppe Finessi, tra i primi studiosi contemporanei ad aver riconosciuto il valore del lavoro di Forti”.
Biografia di Renato Forti
Nasce nel 1923. Nel 1946 entra come disegnatore nella Ditta Frangi di Milano dove completa la sua formazione di arredatore e designer. Da solo, o in coppia con Angelo Ostuni, progetta mobili e complementi per la “Collezione Frangi” e apparecchi di illuminazione per la O-Luce di Giuseppe Ostuni, uno dei padri della moderna illuminotecnica italiana.
Il 1954 è l’anno di nascita della libreria componibile F54, senz’altro il suo mobile più noto, ancora in produzione dopo più di mezzo secolo di vita e recentemente accolto nel “Museo possibile” della rivista Abitare. Nel 1965 rileva un laboratorio artigianale di falegnameria, nel quale, pur continuando nella sua attività di designer e arredatore, produce in piccola serie i mobili della collezione Frangi. Tre anni dopo subentra nella gestione della Ditta Frangi cedendola poi solo nel 1980 a MC Selvini, dedicandosi esclusivamente alla sua attività professionale. Nel 2004 la sua ultima “creatura” sarà lo scrittoio F2004. Muore a Milano nel 2015.
Forti fu antesignano della moderna progettazione, oggi demandata in buona parte a programmi digitali, togliendo forse quella parte di “genio” che egli seppe invece, silenziosamente, alimentare e sviluppare nel tempo.
“Renato Forti 1923 – 2015”
Fino al 7 settembre 2025
Adi Design Museum, piazza Compasso d’Oro 1, Milano,
aperto tutti i giorni tranne il venerdì, in orario 10.30 - 20.00