“Per sempre” è il titolo del libro scritto e autopubblicato a luglio 2025 da Simone Lorenti, diciassettenne di Gorla Minore, pattinatore fino allo scorso aprile della New Stars Skating di Marnate.
L’opera racconta le esperienze e le difficoltà vissute dal giovane a causa delle prese in giro e degli insulti che gli sono stati rivolti negli anni. La sua “colpa” è stata quella di scegliere di praticare uno sport a maggioranza femminile, il pattinaggio a rotelle.
Con il libro, reperibile su Amazon, l’autore vuole lanciare un messaggio «affinché – dice – non si commettano più errori. Ho scritto il libro perché so che cosa significano il dolore, la perdita, il sentirsi solo. È un libro che non giudica, ma che porta un messaggio che merita di essere ascoltato da tutti».
Nel 2021 Simone, appassionato di grafica e fotografia, il sogno di diventare imprenditore (i suoi primi passi li sta muovendo nel garage di casa), ha vissuto un periodo molto difficile a causa proprio dei giudizi altrui in relazione al fatto che il pattinaggio fosse uno sport da femmine.
«Io però non ho mai avuto alcun ripensamento sul pattinaggio» sono le sue parole. I pattini l’hanno attratto fin da piccolo: a 9 anni è entrato nella Scuola di pattinaggio di Marnate, ma aveva iniziato a cimentarsi con questo sport già in precedenza, da solo, a casa.
«Sono sempre stato portato – afferma – tanto è vero che solo dopo un anno di scuola sono entrato nel settore agonistico». I successi non sono mancati, a cominciare dai due titoli italiani di categoria conquistati nel 2022 e nel 2023, e al passaggio nella Federazione Italiana.
Il pattinaggio è stato il suo sport fino al 27 aprile scorso quando ha smesso a causa della pressione a livello agonistico e poi dei problemi scolastici. Ma nonostante tutto, l’attrazione di Simone per la pista di pattinaggio non cessa tanto è vero che il suo non è un addio definitivo.
«Questo libro – sono le parole dell’autore - insegna che anche quando tutto sembra crollare, una mano dall’alto arriva sempre ad aiutarti». Per quanto riguarda il gorlese, la forza più grande per reagire l’ha trovata in se stesso. «Io sono stato il primo a crederci – racconta – a scegliere di non arrendermi e per questo mi sono affidato ai miei genitori».
A quei ragazzi che lo prendevano in giro, oggi Simone direbbe che «lo sport non ha genere, ma solo passione, dedizione e tanta voglia di credere nelle cose».
Le sfide per il giovane scrittore non sono comunque finite. «La paura di uscire di casa e di essere preso in giro permane, – ammette- ho ancora tanta paura, ma nonostante questo esco e spero che non succeda niente».
«Pubblicare questo libro – conclude Simone – è stata proprio una bella soddisfazione, era da tanto che desideravo farlo». Anche perché, come lui stesso sottolinea, esprimere quello che non va è già una “medicina”. «Io ad esempio avevo male al petto – ricorda – ero tanto spaventato. Ho capito che se tu non parli, il tuo corpo lo fa per te».
“Per sempre”, il titolo del libro, è anche un auspicio per Simone, «quello di essere per sempre me stesso, nel mio cervello e fregandomene del giudizio degli altri».