Ultim'ora - 13 agosto 2025, 00:07

Per Zelensky il vertice di Anchorage è già una vittoria di Putin. Oggi il punto di Trump con l'Ue

Per Zelensky il vertice di Anchorage è già una vittoria di Putin. Oggi il punto di Trump con l'Ue

(Adnkronos) - Mancano poco più di 48 ore al faccia a faccia in Alaska, precisamente ad Anchorage, tra Donald Trump e Vladimir Putin. Un incontro che potrebbe cambiare il corso della guerra tra Russia e Ucraina, ma che non smette di sollevare dubbi in Volodymyr Zelensky, rimasto fuori dal summit. Per il leader di Kiev il vertice, di fatto, segna infatti già il primo punto in favore dello 'zar': una vera e propria "vittoria personale" di Putin, che grazie al tycoon uscirà dall'isolamento internazionale nel quale si trova da ormai oltre tre anni. 

Dal canto suo, la Casa Bianca ha in qualche modo ridimensionato la portata del summit. Per Trump, stando almeno a quanto affermato ieri dalla portavoce Leavitt, sarà più che altro "un esercizio di ascolto" delle ragioni e delle proposte russe, con l'obiettivo di "uscire con una migliore comprensione su come mettere fine a questa guerra". 

Intanto oggi il presidente ucraino, Trump e il suo vice Vance si ritroveranno insieme per fare il punto in video conferenza con vertici e leader europei, coordinandosi in vista dell'evento più atteso dell'anno.  

Sullo sfondo, le nuove accuse di Mosca a Kiev, 'rea' secondo il ministero della Difesa russo di stare pianificando una "provocazione" da mettere in atto poco prima dell'inizio del summit tra il leader del Cremlino e il numero uno della Casa Bianca con l'obiettivo di "sabotare" il colloquio. 

L'Europa, che in nome della propria sicurezza ha rivendicato a gran voce nei giorni scorsi la necessità di ricoprire un ruolo di primo piano nei futuri negoziati per una tregua e ribadito a chiare lettere che "il percorso per la pace in Ucraina non può essere deciso senza Kiev", incontrerà quindi oggi il tycoon per fare il punto da remoto sulla linea delle istituzioni comunitarie e su quella Usa, nel tentativo di coordinarsi in vista dell'incontro. 

A lanciare la nuova iniziativa dei Volenterosi, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere Friedrich Merz nelle scorse ore. Secondo una fonte dell'Eliseo, "altre riunioni in videoconferenza si terranno lo stesso giorno in differenti formati, in particolare in presenza di Trump".  

Secondo quanto annunciato da Merz, che ospita la videoconferenza, oggi si terrà quindi prima una riunione dei leader di Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Polonia e Finlandia, insieme ai vertici di Ue, Nato con il presidente ucraino Zelensky,quindi un'altra con il presidente americano e il vice JD Vance. 

A poche ore dall'incontro in Alaska, Zelensky non smette intanto di manifestare apertamente le proprie perplessità. Putin, ha denunciato ancora ieri, avrebbe ottenuto una "vittoria personale" nell'incontrare Donald Trump sul territorio statunitense. Per quale motivo? "Innanzitutto, si incontrerà sul territorio statunitense e ciò lo considero una sua vittoria personale. In secondo luogo, esce dall'isolamento perché si incontrerà sul territorio statunitense. In terzo luogo, con questo incontro ha in qualche modo rinviato le sanzioni". 

Il leader ucraino è tornato quindi a lanciare l'allarme. "Crediamo che (i russi, ndr) si stiano preparando per un'operazione offensiva in tre direzioni. Le principali sono Zaporizhzhia, Pokrovsk e Novopavlivka", ha detto parlando con i giornalisti dei nuovi attacchi russi via terra in almeno tre diverse direzioni lungo la linea del fronte per fare pressione su Kiev e ottenere concessioni. 

Zelensky ha quindi escluso il ritiro delle truppe dalla regione del Donbass come parte di un accordo di pace con la Russia, dopo che il presidente Usa ha suggerito che entrambe le parti dovrebbero cedere territorio. "Non ci ritireremo dal Donbass... Se ci ritiriamo dal Donbass oggi, le nostre fortificazioni, il nostro terreno, le alture che controlliamo... Apriremmo chiaramente un ponte per i russi per preparare un'offensiva", ha detto ai cronisti. 

Poi, il nuovo monito a Trump: "È impossibile parlare dell'Ucraina senza l'Ucraina. Senza di noi, non possono prendere alcuna decisione. Pertanto, il dialogo tra il presidente degli Stati Uniti e Putin può certamente essere importante per il loro percorso bilaterale. Ma non possono decidere nulla sull'Ucraina senza di noi", ha sottolineato Zelensky, auspicando che Donald Trump sia consapevole di questo concetto. Il leader ucraino, stando a quanto riferito dai media locali, si è anche detto fiducioso che incontrerà Putin e Trump, "ma non so quando". 

Nella giornata di ieri è intanto arrivata la conferma della Casa Bianca sulla sede dei colloqui di Ferragosto. L'atteso faccia a faccia si terrà nella mattinata di venerdì 15 agosto ad Anchorage, ha spiegato la portavoce Karoline Leavitt. 

"Continuiamo ad essere molto impegnati con il presidente Zelensky e con i nostri alleati in Europa", le parole di Leavitt, che ha voluto rassicurare sul fatto che Donald Trump "ha grande rispetto per le parti coinvolte in questo conflitto e sta cercando di arrivare alla fine di questa guerra". 

Alla richiesta di Vladimir Putin di un incontro tra i due leader, "la sua prima telefonata è stata con il presidente Zelesnky e con i nostri amici in Europa per tenere tutti informati" su come gli Stati Uniti intendono procedere, ha poi spiegato. 

Almeno apparentemente minimizzando le aspettative sul summit, la portavoce ha poi detto che l'obiettivo dell'incontro per il presidente Usa è quello di "uscire con una migliore comprensione su come mettere fine a questa guerra", descrivendo il vertice come "un esercizio di ascolto" da parte di Trump per comprendere quello che il presidente richiede per chiudere il conflitto. "Solo una delle parti coinvolte in questa guerra - le parole della portavoce - sarà presente, quindi spetta al presidente andare e acquisire, ancora una volta, una comprensione più solida e migliore di come possiamo sperare di mettere fine a questa guerra". 

D'altra parte, ha sottolineato, "sedersi faccia a faccia, piuttosto che parlare al telefono, darà a questo presidente la migliore indicazione su come mettere fine a questa guerra". Intanto, a chi le ha domandato se Trump si recherà a Mosca, Leavitt ha replicato: "Forse ci sono piani di un viaggio in Russia in futuro". 

Sullo sfondo e in attesa del vertice, Mosca intanto ha già puntato il dito contro Kiev. Il ministero della Difesa russo ha infatti accusato ieri l'Ucraina di pianificare una "provocazione" nella regione di Kharkiv con l'obiettivo di far fallire i colloqui i presidenti di Russia e Stati Uniti. "Secondo le informazioni disponibili, ricevute attraverso diversi canali, il regime di Kiev sta preparando una provocazione per interrompere i negoziati russo-americani - l'accusa del ministero in una nota -. A tal fine, un gruppo di giornalisti di media stranieri è stato trasportato nella città di Chuguev, nella regione di Kharkiv, da veicoli dell'Sbu l'11 agosto, con il pretesto di preparare una serie di servizi sugli abitanti della città nella zona del fronte", l'affermazione di Mosca. 

La Russia sostiene infatti che "immediatamente prima del vertice di venerdì, le Forze Armate ucraine hanno pianificato un attacco provocatorio con droni e missili contro una delle zone residenziali densamente popolate o un ospedale con un gran numero di vittime civili, che dovrebbe essere immediatamente registrato dai giornalisti occidentali inviati". 

Secondo il ministero della Difesa russo, "a seguito della provocazione, tutta la responsabilità dell'attacco e delle vittime civili sarà attribuita alle Forze Armate russe, al fine di creare un contesto mediatico negativo e interrompere la cooperazione russo-americana sulle questioni relative alla risoluzione del conflitto in Ucraina". Il ministero ha quindi aggiunto che "provocazioni sono possibili anche in altri insediamenti controllati dal regime di Kiev". 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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