Busto Arsizio - 11 agosto 2025, 09:18

A PIEDI NUDI NEL PARCO. Busto, il parco Milani tra ciminiere e tartarughe. E il bisogno di qualche cura in più

Da vent’anni l’area verde del quartiere Frati sorge là dove un tempo vi era una delle principali aziende tessili della città, di cui rimangono due ciminiere. Un parco inserito in un contesto elegante ma che da qualche tempo avrebbe bisogno di maggiore attenzione. Come racconta l’ex consigliere comunale Matteo Tosi, Milani da parte di madre

Non racchiude al proprio interno un museo, come il parco del Tessile, ma a sua volta custodisce elementi emblematici della tradizione bustocca.
D’altra parte il parco Milani sorge là dove un tempo vi era un’importante azienda tessile, attiva per quasi un secolo.
Situato nel quartiere Frati, uno dei più eleganti di Busto Arsizio, è caratterizzato proprio dalle due ciminiere dell’antico cotonificio che svettano accanto all’ingresso e vicino al laghetto, frequentato da numerose tartarughe d’acqua.

La storia…

Proprio quest’anno il parco Este Milani compie vent’anni: venne inaugurato nel 2005, nell’ambito della riqualificazione dell’ex area industriale “Giovanni Milani e Nipoti”.
Si tratta di una delle principali aziende tessili di Busto, fondata nel 1870 da Giovanni Milani.

Come si legge su un cartello posizionato all’ingresso, la ditta ebbe la sua massima espansione con i nipoti Benedetto e Pietro. Nei primi decenni del Novecento contava diversi stabilimenti in località lombarde, oltre a quello di Busto. L’attività proseguì con la gestione dei discendenti di Benedetto, sino al 1960.

…e le sue tracce

Dello storico stabilimento ci sono tracce importanti. L’ingresso del parco, all’incrocio tra via Indipendenza e via Benedetto Milani, è costituito da un imponente arco, entrata della ditta.
Lì accanto si trova una ciminiera; un’altra è collocata vicino al laghetto.

Oltre a queste testimonianze di archeologia industriale integrate nel parco, oggi dello stabilimento resite soltanto la vicina palazzina degli uffici.

Più chiacchiere che sport

Eterogenea la frequentazione del parco. Ci sono famiglie con bambini: i più piccoli possono cimentarsi con altalena, scivolo e un paio di altri giochi. I più grandicelli spesso trasformano l’ampio prato in un campo di calcio. Ma l’area verde è frequentata anche da persone meno giovani che, soprattutto nelle ore pomeridiane, vi trascorrono del tempo socializzando.

Privo di attrezzi per l’allenamento, non è tipicamente l’area verde più gettonata dagli sportivi. Sul sentiero che lo attraversa, è più facile imbattersi in bambini a bordo delle loro biciclettine piuttosto che in qualche runner.

In alcuni punti, l’area è modellata da collinette e, talvolta, c’è chi non rinuncia a schiacciare un pisolino all’ombra degli alberi.
Panchine di pietra si alternano a quelle di legno. Le seconde avrebbero bisogno di qualche cura.

Punto di forza – al netto delle condizioni non ottimali dell’acqua – è il laghetto artificiale, frequentato da un numero indefinito di tartarughe.

Le magagne

Matteo Tosi, già consigliere comunale, ha frequentato assiduamente il parco, a cui rimane legato. Un po’ perché vi abita accanto, un po’ perché Este Milani, a cui è intitolato, è un lontano parente di sua mamma.

Oggi l’area verde non è più una tappa fissa delle passeggiate con il suo cane Lana. A suo parere – come spiega nel video – il parco «è sensibilmente peggiorato»: «È difficile dire se la colpa sia di chi, dovendo, non se ne occupa o dell’incuria con cui vengono trattate  dalle gente le cose pubbliche».

Fatto sta che l’ex consigliere comunale elenca una serie di “magagne”: dalla copertura del gazebo mai riparata (anzi, a un certo punto è stata rimossa l’intera struttura) alla fontanella prima traballante, poi a lungo transennata, ora direttamente distesa per terra.

Il laghetto, nato come piacevole punto d’acqua dove si riproduceva anche il rospo smeraldino del quale erano stati messi cartelli informativi, si è sporcato sempre di più ed è stato invaso dalle tartarughe che hanno mangiato tutti i girini.
Anche di chi frequenta il parco ha ovviamente le proprie responsabilità: qualche anno fa, quando venne svuotato, sul fondo del lago emersero una bicicletta e un carrello.

Tra i suggerimenti, coperture per i cestini – bersaglio delle cornacchie – e un’area cani che oggi manca. Per Tosi anche la qualità delle frequentazioni serali da qualche tempo si sta facendo discutibile. «E qualcuno sicuramente dorme di notte tra i cespugli poco curati che dividono il parco dall’abitazione accanto».

Parco Milani – L’identikit

Ubicazione: quartiere Frati, con ingresso in via Benedetto Milani

Accessibilità: Buona disponibilità di parcheggio nelle vie limitrofe

Passeggini - Sedie a rotelle: non ci sono barriere architettoniche

Videocamere di sorveglianza: no

Chiosco - Bar: no

Fontanelle acqua: sì ma fuori uso

Servizi igienici: no

Stato delle panchine: necessaria manutenzione

Giochi per bambini: 

Attrezzatura per fare sport: no

IL VIDEO

Riccardo Canetta