Gallarate - 09 agosto 2025, 13:16

Palazzetto dello sport, istanza del Comitato: «Serve uno studio ambientale». Cassani: «Dopo i ricci il rospo. Ma non l’ingoieremo»

L’associazione contro il progetto di Moriggia, per il quale chiede un’analisi dei rischi ambientali. Il sindaco ironizza: «Il Pelobate? È preda dei ricci che difendevano l’anno scorso»

Palazzetto dello sport, istanza del Comitato: «Serve uno studio ambientale». Cassani: «Dopo i ricci il rospo. Ma non l’ingoieremo»

Scontro aperto sul futuro Palazzetto dello sport di Moriggia. Da un lato il Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate, che presentato ha presentato un’istanza al Comune, illustrata oggi in conferenza stampa, chiedendo di avviare immediatamente uno studio ambientale relativo all’impatto sulla zona circostante dell’opera, che sorgerà a ridosso dei boschi del Parco del Ticino e a meno di cento metri dallo stagno dove vive il rarissimo Pelobate fosco insubrico. Dall’altro, il sindaco Andrea Cassani, che ha risposto con toni taglienti: «L’anno scorso i problemi erano i ricci di via Curtatone, oggi sono i rospi di Moriggia».

Il fronte ambientalista
Il Comitato – affiancato da Legambiente, LIPU e Comitato Salviamo la brughiera – ha parlato «gravissima lacuna del progetto», chiedendo un’analisi sull’impatto dell’opera su fauna, traffico, rumore ed equilibrio idrogeologico. «Parliamo di un sito dove vivono oltre 500 Pelobati, protetti dall’UE. Metterli a rischio sarebbe un danno irreparabile per la biodiversità europea» hanno ribadito.

Effetto cumulo con il futuro parco acquatico
Gli ambientalisti hanno anche richiamato il rischio dell’“effetto cumulo” dovuto all’ampliamento della piscina vicina, destinata a diventare un parco acquatico di richiamo provinciale. «Parliamo di diversi ettari cementificati, in un contesto che invece dovrebbe essere valorizzato per i suoi pregi naturali» hanno ribadito.

La richiesta ufficiale

Il comitato ha presentato un’istanza al Comune di avviare immediatamente uno studio ambientale, da rendere pubblico e aperto a osservazioni, per verificare l’assoggettabilità del progetto a una Valutazione di Impatto Ambientale secondo le norme nazionali e regionali. «Non è troppo tardi – ha concluso il Comitato –: la legge consente di intervenire anche in fase esecutiva per tutelare aree di valore ecologico. Ora aspettiamo una risposta formale, chiara e motivata».

La controffensiva del sindaco
Cassani ha però respinto al mittente le accuse. Rispondendo in un video sui social anche ad altre associazioni, ha affermato che «parliamo di un’area che oggi ospita due campi da calcio, senza alberi da abbattere. Lo stagno di cui parlano? Sta a qualche centinaio di metri dal palazzetto, e non risulta nemmeno citato nei documenti ufficiali del Parco del Ticino».
Poi la stoccata: «Fa sorridere che l’anno scorso certi ambientalisti abbiano fatto una battaglia campale per un riccio mai trovato in via Curtatone, e oggi scendano in campo per il cosiddetto rospo dell’aglio. La cosa esilarante? Il Pelobate ha tra i suoi predatori naturali proprio il riccio. Sembra uno scherzo organizzato».

Rumori e “polemiche a orologeria”
Il sindaco ha definito «pretestuosa» la contestazione sul rumore: «Se le grida degli atleti in piscina non disturbano il rospo, non si capisce perché dovrebbero farlo quelle provenienti dal palazzetto». E ha attaccato: «Ogni volta che vogliamo fare qualcosa, spuntano nuove specie “in pericolo” giusto in tempo per bloccare i progetti. Ma questa volta non ingoiamo il rospo».

Alice Mometti

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