Un gazebo tra le bancarelle del mercato per spiegare, informare e rafforzare il legame tra cittadini e istituzioni. Questa mattina, in occasione del mercato del giovedì in piazza del Bersaglieri, il progetto del Controllo del Vicinato è sceso letteralmente in piazza per incontrare la gente, con un bilancio più che positivo.
A presidiare il punto informativo c’erano il vice commissario della polizia locale, Alessandro Morelli, e i rappresentanti dei referenti cittadini: Osvaldo Coltro per il quartiere Madonna Regina, e Marco Azzimonti insieme a Massimo Pinciroli per la zona di via Arconate, Piacenza e Modena.
«È stato un successo, abbiamo avuto un riscontro molto positivo - racconta a caldo Marco Azzimonti, uno dei referenti più longevi del progetto - L’interesse è stato tale che abbiamo esaurito i moduli informativi che avevamo preparato, è stato necessario ristamparne ancora». Lo scopo dell’iniziativa era chiaro: «Spiegare come funziona il controllo del vicinato, a cosa serve e quali sono le sue finalità, ovvero creare una rete di cittadini attenti per aumentare la sicurezza percepita e collaborare con le forze dell’ordine».
Una collaborazione che i cittadini sembrano apprezzare. La presenza stessa dei vigili ha avuto un effetto rassicurante. «Al di là del progetto – continua Azzimonti – la presenza di due agenti della polizia locale lì con noi è stata molto apprezzata. Ha dato un senso di vicinanza. La gente si fermava a parlare con loro anche di altre problematiche». Un dialogo diretto. Tra le tante persone che si sono avvicinate, anche una nota amara che testimonia la necessità di un presidio sul territorio. È arrivata una signora a cui avevano appena sottratto degli indumenti appena acquistati al mercato. Un episodio in più che sottolinea come la presenza attenta della comunità possa fungere da deterrente anche per questi episodi di microcriminalità.
Il progetto del Controllo del Vicinato, partito nel 2018 prima della pandemia, sta vivendo una seconda giovinezza. Attualmente conta diciassette zone attive a Busto Arsizio, ma l’obiettivo è espandersi. «A settembre cercheremo di allargare ancora – prosegue Azzimonti, autore di un lavoro che richiede impegno e dedizione, spesso dietro le quinte - Io e il mio vicino Massimo Pinciroli ci ritroviamo spesso a correggere documenti, aggiornare elenchi».
L'obiettivo è anche quello di sgravare la Polizia locale da segnalazioni minori e compiti non operativi, permettendole di concentrarsi su interventi più complessi. «Cerchiamo di alleggerire un po’ il loro carico. Se le piccole cose le risolviamo tra di noi, senza dover far muovere una pattuglia, è un vantaggio per tutti». Un modello di cittadinanza attiva che, visto il riscontro di oggi, sembra aver trovato terreno fertile a Busto.
A confermare il successo dell'iniziativa è lo stesso vice commissario Alessandro Morelli, che vede nel Controllo del Vicinato la perfetta incarnazione del suo mandato: «Il nostro è un ruolo di polizia di prossimità, sempre più vicina al cittadino. Questo gazebo serve anche a far vedere che non siamo soltanto quelli che, per semplificare, vanno in giro a fare le multe. Siamo qui per tutte quelle situazioni di cui la gente ha realmente bisogno, dall'antitruffa al contrasto dei furti. E il riscontro è stato eccezionale».
La partecipazione è andata oltre le aspettative, con un interesse particolare da parte di alcune zone specifiche: «La popolazione è venuta spesso a chiedere informazioni. In alcuni casi, abbiamo visto persone della stessa zona arrivare in momenti diversi, tutti molto interessati a un progetto che, prima di tutto, favorisce la coesione sociale e dà un senso di comunità».
L'obiettivo è duplice: contrastare la criminalità reale ma anche quella percepita. «A volte – spiega Morelli – la sensazione di insicurezza è maggiore del pericolo reale, magari perché si vive in una zona più isolata o vicino a un bosco. Il Controllo del Vicinato serve proprio a questo: a creare una rete che aumenta la tranquillità».
Un progetto che non è pensato solo per le periferie. L’intenzione è quella di espanderlo anche in centro e di adattarlo alle esigenze dei diversi quartieri. Un esempio è la sperimentazione in partenza a Sant'Edoardo, dove probabilmente nascerà una forma di controllo "commerciale", in collaborazione con l'associazione dei negozianti.
L'iniziativa, forte di un accordo siglato con la Prefettura nel 2019 e rinnovato il 26 ottobre 2023, è in continua espansione. «Voglio che le zone siano attive – prosegue il vice commissario – e per questo la figura dei coordinatori è fondamentale. Sono il collante tra noi e i cittadini, una grandissima mano per gestire le segnalazioni. Se ognuna delle 40 e più persone di un gruppo mi contattasse direttamente, sarebbe impossibile».
Il coordinatore, infatti, diventa il primo punto di riferimento, una figura di fiducia senza la "distanza" della divisa. «È quel passo in più verso il cittadino. È più facile, a volte, credere a loro che a me. Noi cerchiamo di essere presenti in tutti i modi, ma gli impegni sono tanti e non possiamo essere ovunque. Grazie a questa collaborazione, riusciamo ad essere davvero vicini a chi ha bisogno».