VIDEO - Natalina e Modesto, stessa passione e stessa trattoria da 69 anni: «Il mondo è cambiato, la tradizione no. Qui i clienti hanno la chiave e aiutano anche a sparecchiare. Se ci trovano...»

Una storia….
Quanto dura un anno? Tanto? Pensate 100, anzi 101. 
Questa è la storia che vi racconto oggi. Una storia iniziata nel 1924 e non ancora finita. Si tratta di milioni di minuti che hanno attraversato non una o due ma tantissime vite. È la storia di un fratello e di una sorella che condividono ancora la storia della loro famiglia e della trattoria che ancora sforna pasti, cene, caffè e tanto altro.
Sono Natalina e Modesto, da 69 anni alla gestione del "Bar Trattoria da Lucia" di Lonate Pozzolo di via XXIV Maggio 201 aperto, appunto, da 101 anni.
Un cognome, il loro, reso popolare anche dall’attività politica del fratello; ma qui, in trattoria, non importa il cognome, sono le portate ad essere in primo piano. 
Osso buco e trippa , piatti lombardi che raramente trovano spazio nelle cucine casalinghe o nei menu dei ristoranti, qui sono quotidiani e affiancano altre portate tradizionali. 

La trattoria è un luogo sospeso nel tempo, dove ti viene spontaneo a termine pranzo o cena alzarti e sparecchiare continuando nel dialogare con i tuoi commensali o convenuti da... 101 anni in cui la società, il luogo, le persone sono cambiate. Il campo militare de La Promessa oggi è un rudere avvolto dalla vegetazione spontanea. La strada, sostanzialmente autostrada, per l’aeroporto ha affiancato la vecchia direttrice stravolgendo il luogo ma non cancellandone la storia.

Oggi che Natalina ha festeggiato i suoi 80 anni continua ad aprire la sua cucina e Modesto, imperterrito, ne degusta i piaceri. La trattoria non è inserita tra le attività storiche pur avendone diritto e merito ma non è questo il punto. La realtà è che resta un luogo di aggregazione e confronto, di scambio di idee, di buoni piatti e di riprova che l’amore, l’affetto tra fratelli è un valore aggiunto.

In questo incontro, tra le righe, ci si può leggere di tutto. Davvero. Ma quello che emerge sopra a ogni altra cosa è il carattere e la dedizione di chi ama un luogo, un lavoro e lo fa da quando aveva 10 anni vivendolo quotidianamente.

Oggi è davvero un'eccezione riuscire a raccontare di attività a conduzione familiare che superano globalizzazione, mode, usi e mille altri problemi. Farlo con l’aggiunta del “fattore affetto” è ancora più raro. 
Io sono fortunato, perché sono riuscito a farlo.