«Ho fatto un po’ fatica a resistere, a non venire prima». Sorride, il dottor Ildo Scandroglio, mentre si trova nel luogo che, alla fine, ha potuto accoglierlo. Cioè la sede dell’Istituto Clinico San Carlo: è lì che il dottor Scandroglio, chirurgo dalla lunga esperienza ospedaliera, opererà d’ora in poi. Solo pochi giorni fa, il saluto, causa pensionamento, all’ospedale di Busto e ad Asst Valle Olona è stato un evento celebrato con i colleghi e la dirigenza dell’azienda, rimbalzato sugli organi d’informazione (vedi QUI). Ora, in pratica senza soluzione di continuità, inizia una nuova avventura professionale in via Castelfidardo, a brevissima distanza in linea d'aria dal reparto in cui ha lavorato per tanti anni. Un percorso quasi inevitabile, un po’ per un radicamento saldo nel territorio, che si conferma e rilancia, un po’ per gli altrettanto forti legami professionali e umani allacciati nel tempo.
Sul primo fronte: «Il mio rapporto con l’ospedale di Busto risale ai tempi della laurea, nella seconda metà degli anni Settanta. Ed è a Busto che sono stato assunto, nell’82. Tra le esperienze più importanti della mia carriera c’è quella a Niguarda, tra il 1998 e il 2007, in chirurgia oncologica e d’urgenza. Poi sono stato primario a Tradate. Ma la mia idea è sempre stata quella di tornare a Busto». Proposito concretizzato, non solo come primario ma anche, nell'ultimo periodo, guidando l’intero Dipartimento chirurgico dell’azienda. Nel curriculum del dottor Scandroglio c’è, inoltre, la vicepresidenza di Acoi - Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani, ruolo che gli ha permesso di portare il nome di Busto e della Valle Olona ai "piani alti" della prestigiosa istituzione.
Quanto alle relazioni personali: «Dopo essermi concentrato a lungo esclusivamente sul mio lavoro nelle aziende pubbliche, venire in San Carlo mi permette di mantenere una vicinanza con colleghi e amici, di dare alla conoscenza professionale e umana una continuità». E “continuità” è parola che ricorre anche nella riflessione di Sara Tosi, amministratore delegato dell’Istituto: «Il dottor Scandroglio è stato per anni punto di riferimento per nostri specialisti, siamo felici e onorati di avere tra noi uno dei professionisti più stimati sul territorio, e non solo. Lo abbiamo inseguito a lungo, in virtù della competenza e dell’umanità che innanzitutto i “nostri” medici gli riconoscono. L’averlo tra noi genera una continuità preziosa. E dimostra che pubblico e privato possono, senza confliggere, lavorare proficuamente tenendo i pazienti al centro del loro agire».
«In San Carlo – entra nel merito il dottor Scandroglio – mi occuperò di chirurgia generale. Ho trovato una struttura avanzata sotto il profilo tecnologico e un ambiente nel quale lavorano colleghi professionalmente riconosciuti. C’è tutto ciò che serve per garantire il percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale». E quando si parte? «Subito. Come detto: la continuità è importante».