Lettere - 21 luglio 2025, 16:23

«Impossibile riorganizzarsi o fare piani di risparmio»: esplode la protesta per l’aumento delle rette al nido comunale di Castano Primo

I genitori denunciano il forte aumento delle rette all’asilo nido comunale di Castano Primo e la riduzione dell’orario. «Impossibile riorganizzarsi o fare piani di risparmio in questo momento dell’anno. Amministratori scollati dalla realtà». Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una mamma

«Impossibile riorganizzarsi o fare piani di risparmio»: esplode la protesta per l’aumento delle rette al nido comunale di Castano Primo

Ci scrive (firmandosi con nome e cognome) la mamma di una bambina di 16 mesi che frequenta l’asilo nido comunale di Castano Primo. La sua è una lettera inviata anche alla nostra redazione per conoscenza, per raccontare una situazione che sta generando profonda preoccupazione, frustrazione e disagio tra molte famiglie del paese (e non solo). Tutto è cominciato, pochi mesi fa, con una comunicazione da parte del Comune, in cui si annunciavano “una serie di migliorie” e un probabile aumento della retta. Ma quelle “migliorie”, a luglio, si sono rivelate un taglio all’orario e un rincaro importante dei costi. «Come ha detto qualcuno tra noi genitori, è impossibile pensare di riorganizzarsi o fare piani di risparmio in questo momento dell’anno. Con questa lettera, vogliamo far sentire la nostra voce, perché «l’atteggiamento dell’amministrazione è stato di chiusura e di totale distacco dalla realtà delle famiglie».

Segue la lettera firmata.

«Buongiorno.
Scrivo direttamente per raccontare quanto sta accadendo tra l’amministrazione comunale e i genitori dell’asilo nido comunale di Castano Primo.

Pochi mesi fa, i genitori dei bambini frequentanti l’asilo nido comunale ricevono una lettera firmata dal sindaco, in cui si dice, in maniera estremamente vaga, che dal successivo anno scolastico verranno introdotte una serie di migliorie e, nella stessa, si accenna a un aumento della retta.

Il gruppo dei genitori inizia a preoccuparsi e a mobilitarsi per cercare di capire qualcosa di più preciso. A un primo incontro con i tecnici comunali non vengono date risposte precise, anzi, si creano ulteriori dubbi e preoccupazioni e l’atteggiamento dell’amministrazione comunale è di chiusura.
Si arriva a luglio inoltrato, quando finalmente il sindaco incontra i genitori in una riunione aperta. Con lui l’assessora alle politiche sociali e alcuni tecnici del Comune che si sono occupati di programmare questi cambiamenti.
Presentano la nuova tabella con la revisione delle rette e gli aumenti sono davvero importanti. Gli animi si scaldano velocemente.

Molte famiglie si troveranno in seria difficoltà (chi viene da fuori comune dovrà pagare circa 500 euro in più al mese, ma anche per chi è residente l’aumento si aggira attorno a poco meno di 300 euro mensili).
Tutto ciò in un momento dell’anno in cui è impossibile pensare di riuscire a iscrivere i bambini altrove. È impossibile pensare di riorganizzarsi, fare dei piani di risparmio o qualsiasi forma di ragionamento in merito.

Il tutto è reso ancora più assurdo dal fatto che l’orario verrà ridotto di ben due ore, che sono state trasformate in pre e post (ovviamente a pagamento), obbligando di fatto la maggior parte dei genitori a doverne usufruire.
Non è chiarissimo quali saranno le migliorie (si è parlato di qualche piccolo intervento di manutenzione e poco altro). 

Intollerabile è stato l’atteggiamento di sufficienza nei confronti di famiglie arrabbiate e in seria difficoltà.
Gli amministratori, completamente scollati dalla realtà, affermano che le 9 possano essere considerate un orario di ingresso adeguato e che i prezzi sono assolutamente adeguati al resto del territorio.
Se anche quest’ultima affermazione fosse vera, si contestano tempi e modalità di comunicazione assolutamente errati e irrispettosi.

Oltre a tutto questo, noi genitori abbiamo fatto uno studio del territorio di tutti i nidi comunali e privati. Ciò che emerge è che, con le nuove tariffe, Castano ora risulta quello più costoso, ma anche quello con l’orario più corto, la struttura più fatiscente e la proposta educativa più scarsa (in altri nidi ci sono ricche proposte laboratoriali, incontri per i genitori, ecc.). Inoltre è emerso che, visto il rialzo spropositato della retta, c’è la certezza di non poter accedere più al bonus nidi gratis, perché una prerogativa che la Regione chiede per potervi accedere è che il Comune non alzi la retta più del 7% all'anno».

Redazione

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