Si chiude stasera, con la solenne processione e il ritorno dell’effigie bronzea della Madonna del Carmelo alla sua storica nicchia, la 77ª edizione della Settimana della Contrada del Brodo. Un’edizione speciale, quella che per otto giorni ha trasformato il cuore nascosto di Gallarate – tra via Novara e via San Giovanni Bosco – in un crogiolo di fede, tradizione e comunità. Cinquant’anni dell’effigie in bronzo, dieci tazze per il sindaco Andrea Cassani, centinaia di bicchierini di brodo offerti al vicinato e ai curiosi, a suggellare un rito che resiste al tempo.
Il momento più carico di emozione è stato il discorso di monsignor Riccardo Festa, che prima di impartire la benedizione alla comunità ha ricordato l’anniversario tondo del bronzo della Madonna del Carmelo: «Questa effigie, benedetta cinquant’anni fa, continua a guardarci e a guidarci dai muri di questa contrada silenziosa e autentica. E oggi torna nella sua nicchia come un abbraccio che ci raccoglie tutti, dai più piccoli agli anziani, custodi di una memoria che qui non vuole sbiadire».
In prima fila il sindaco Andrea Cassani, accompagnato dal vicesindaco Rocco Longobardi e dagli assessori Claudia Mazzetti, Chiara Allai e Stefania Picchetti. Il primo cittadino non ha nascosto un pizzico di orgoglio personale: «Quest’anno festeggio la mia decima tazza di brodo, da quando nel 2016, un mese dopo il mio insediamento come amministratore, partecipai per la prima volta a questa festa. Un rito che da allora accompagna la mia estate e che considero uno dei simboli più veri dei gallaratesi. Qui c’è il volto di una città che resiste, che si stringe attorno alla Madonna del Carmine e riscopre le proprie radici».
A scandire i giorni di festa, il gruppo “Cùntrada dal Broeud”, un sodalizio informale eppure granitico che anche quest’anno ha saputo trasformare la celebrazione religiosa in un appuntamento sociale. Tra i cortili e le strade che ancora oggi portano il profumo delle cucine di una volta, il brodo è tornato ad essere protagonista domenica mattina: alle 11:30 in punto, centinaia di tazze fumanti hanno scaldato mani e cuori, rievocando quella tradizione nata nel dopoguerra quando bastava una pentola per sentirsi meno soli.
«La festa della Contrada del Brodo – ha dichiarato Vittorio Pizzolato, presidente della Pro Loco di Gallarate – è un modo per dirci che siamo ancora qui, che ci riconosciamo nei piccoli gesti. Ringrazio tutti i volontari e l’Amministrazione comunale che da sempre sostiene questa iniziativa».
L’assessore alla Cultura, Claudia Mazzetti, ha ribadito il valore sociale della festa: «Grazie alla Pro Loco e a chi tiene viva questa tradizione».
E se la memoria ha un sapore, a Gallarate continuerà a sapere di brodo caldo.