Un servizio vincente, lo sguardo al cielo. Il 13 luglio 2025 è il giorno in cui la storia del tennis italiano si riscrive per sempre. Jannik Sinner è il campione di Wimbledon, primo azzurro di sempre a conquistare il singolare maschile nel tempio del tennis. Ha sconfitto in una finale memorabile il suo rivale di sempre, Carlos Alcaraz, chiudendo una battaglia epica che lo consacra definitivamente nell'Olimpo.
È stato un trionfo costruito con la freddezza del predestinato e la potenza del numero uno al mondo. Dopo aver ceduto il primo set, Sinner ha innescato una reazione da fuoriclasse, ribaltando l'inerzia con una progressione inarrestabile. Il quarto set è stato il suo capolavoro. Con un rovescio lungolinea micidiale ha strappato il break per il 2-1, trasformando poi il suo servizio in una fortezza inespugnabile. Jannick è stato capace di non tremare mai, neanche quando, sul 5-3, Alcaraz si è procurato due palle del contro-break. Lì, Sinner ha mostrato la "statura del campione", annullandole con un carattere glaciale e un coraggio da leone. Il game successivo è stata la formalità che ha preceduto l'apoteosi: servizio, attacco e il punto che vale una carriera intera.
Si spezza così un tabù che durava da 148 edizioni. Un sogno che Matteo Berrettini aveva solo sfiorato nel 2021, arrendendosi in finale a Novak Djokovic, e che sembrava irraggiungibile dai tempi della finale di doppio persa da Pietrangeli e Sirola nel 1956. L'erba di Wimbledon aveva sorriso all'Italia solo nel doppio femminile, con la vittoria di Errani e Vinci nel 2014. Ma il singolare maschile era sempre rimasta una chimera, un monte sacro invalicabile. Fino a oggi. Fino a Jannik Sinner, il ragazzo di San Candido che ha trasformato il prato più ambito del mondo nel suo giardino reale. L'erba di Wimbledon ha un nuovo Re. E parla italiano.