A pochi giorni dalla tragica scomparsa di Amine Toufik, il giovane studente marocchino annegato nelle acque del Lago Maggiore a Ispra, i suoi compagni, professori e lavoratori dell'ISIS Newton, la scuola che frequentava, hanno promosso una raccolta fondi per aiutare la famiglia ad affrontare le difficoltà economiche legate al rimpatrio della salma (leggi QUI).
Un gesto di solidarietà, di memoria e di responsabilità. Il ragazzo, molto conosciuto e benvoluto tra i compagni, è stato ricordato con commozione dal coordinatore della sua classe, il professor Natale Carelli, che ha anche spiegato l’iniziativa nata tra studenti, docenti e collaboratori scolastici: «Ci siamo mossi su due canali: un crowdfunding online che ha raccolto circa 6.000 euro e una raccolta manuale che ha portato altri 2.400 euro - ha spiegato - La salma è già in Marocco da una decina di giorni e abbiamo voluto sostenere la famiglia in questo momento doloroso».
Questa mattina, la somma raccolta è stata consegnata allo zio di Amine, in un gesto che vuole andare oltre il semplice aiuto economico. «Abbiamo pensato a questa iniziativa per non dimenticare Amine, per far sì che il suo ricordo resti vivo tra i compagni. Ma soprattutto – ha aggiunto il docente – per lanciare un messaggio di consapevolezza ai ragazzi: anche nei momenti più spensierati, serve attenzione. Specialmente con il lago che può essere insidioso, non va mai sottovalutato».
Un messaggio che arriva dritto al cuore della comunità scolastica e non solo, colpita da una tragedia che ha lasciato un segno profondo. La speranza, ora, è che la memoria di Amine possa diventare un esempio di riflessione e responsabilità per tanti giovani.