Politica - 08 luglio 2025, 17:01

Cambiamento climatico, approvata al Pirellone la legge per affrontarlo: «Responsabilità verso le generazioni future»

La Lombardia è la prima regione in Italia a dotarsi di un documento del genere. Il Consiglio lo ha approvato oggi a maggioranza. Il primo firmatario Cosentino: «Con i nuovi patti territoriali di sostenibilità sosterremo i progetti del territorio». L’assessore Maione: «Favorevoli al nucleare di nuova generazione per arrivare alla totale decarbonizzazione»

L'aula del Consiglio regionale e, nel riquadro, Giacomo Cosentino

L'aula del Consiglio regionale e, nel riquadro, Giacomo Cosentino

La Lombardia è la prima regione in Italia a dotarsi di una legge per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Questo pomeriggio il Consiglio regionale ha dato il via libera col sostegno della maggioranza alla legge sul clima. Il testo approvato dalla giunta del governatore Attilio Fontana è stato abbinato a quello dei consiglieri, il cui primo firmatario è Giacomo Cosentino, vicepresidente dell’assise e capogruppo di Lombardia Ideale, insieme a Nicolas Gallizzi di Noi Moderati.
«Non è solo una legge, ma un atto di responsabilità verso le generazioni future – ha commentato l’assessore all’Ambiente Giorgio Maione –. La Lombardia non si tira indietro, la Lombardia guida il paese».

La legge

Neutralità carbonica entro il 2050, risparmio e diversificazione energetica, produzione di energia pulita, facendo ricorso anche al nucleare.  Questi i punti chiave della legge, che sarà la cornice di tutte le future iniziative volte alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.
L’obiettivo è porre fine alla dipendenza della Lombardia dai combustibili fossili e modificare i criteri alla base delle strategie di sviluppo e di crescita infrastrutturale.

Si intende in particolare intervenire sulla produzione industriale e agricola, prevenendo e mitigando gli effetti sulle città e sulle infrastrutture delle calamità derivanti dagli eventi meteorologici più estremi.
Centrale la decarbonizzazione dell’edilizia. La legge mira a incrementare le possibilità di installazione delle fonti rinnovabili relative agli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione. 

Cosentino: «Regione sostiene i progetti del territorio»

Cosentino si sofferma sull’introduzione dei patti territoriali di sostenibilità: «Uno strumento nuovo – spiega a margine della seduta – col quale Regione andrà a finanziare progetti promossi tra pubblico e privato, in base alle specifiche fragilità del territorio. Penso ad esempio a delle vasche di raccolta delle acque o a maggiori investimenti per ridurre le emissioni di anidride carbonica, incentivando l’efficientamento energetico o migliorando il verde pubblico.

Da qui a qualche settimana apriremo una manifestazione di interesse, con 400mila euro per finanziare le proposte che ci arriveranno».
Con una convinzione: «Dobbiamo conciliare il tema economico e del lavoro con la tutela dell’ambiente. Va trovato un equilibrio. Abbiamo ridotto le emissioni, possiamo fare di più ma la ricetta non è caricare con divieti e costi i cittadini».

Maione: «Favorevoli al nucleare di nuova generazione»

Il testo è stato illustrato nell’aula del Pirellone dal relatore Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale), presidente della commissione Ambiente: «Una  proposta di legge che aspettavamo da tempo e che segna un passo avanti importante di Regione Lombardia rispetto alla sfida dei cosiddetti cambiamenti climatici – ha detto nel proprio intervento –. Con obiettivi chiari in materia riduzione delle emissioni, uso del suolo, efficienza energetica».

«Vogliamo tracciare una rotta che attraversa le sfide dei cambiamenti climatici, della tutela della salute, della salvaguardia del capitale naturale e della biodiversità, ma con una visione tutta lombarda. Non ci sono divieti, non ci sono imposizioni. Accettiamo la sfida dell’innovazione, della condivisione, della crescita economica. Se l’avessimo scritto noi lombardi il Green deal in Europa, il tema dell’ambiente non sarebbe così malvisto da molti».

L’assessore ha citato il tema del nucleare di nuova generazione: «Siamo favorevoli, lo riteniamo fondamentale. Lo indichiamo come uno degli elementi per arrivare alla totale decarbonizzazione». Sull’idrogeno verde: «La prima hydrogen valley sarà realizzata a Cairate».
«Non è solo una legge – ha concluso Maione – ma un atto di responsabilità verso le generazioni future. La Lombardia non si tira indietro, la Lombardia guida il paese».

Il dibattito

Nel corso del dibattito sono intervenuti, tra gli altri, Michela Palestra (Patto Civico), che ha chiesto di togliere i riferimenti al nucleare. Per Onorio Rosati (Alleanza Verdi Sinistra), il «testo presentato non è all’altezza dei problemi che devono essere affrontati». Per questo, nel corso dell’iter in commissione, aveva presentato ben 23 emendamenti, cui ha poi aggiunto tre ordini del giorno (respinti) su «transizione giusta, individuazione di obiettivi intermedi rispetto al 2025 sulle emissioni e sul ruolo degli enti locali, ai quali Regione deve dare un sopporto anche tecnico».

Luca Marrelli (Lombardia Ideale) ha rimarcato l’importanza dei patti territoriali, che prevedono il coinvolgimento di enti pubblici e associazioni. A questo, Gallizzi ha aggiunto il sostegno alle Cer e alla valorizzazione della biodiversità.
Ma Massimo Vizzardi (gruppo misto) ha invocato maggiori concretezza e confronto coi territori». «Elenco carente di buone intenzione, con una mancanza di visione d’insieme», la bocciatura Lisa Noja (Italia Viva).
Per Giulio Gallera (Forza Italia), invece, le questioni ambientali non sono un argomento appannaggio della sola sinistra e questa legge lo dimostra: «Regione sta facendo moltissimo su questo tema».

Il Pd ha presentato degli emendamenti volti a mettere a disposizione un «adeguato finanziamento». Duro il capogruppo dem Pierfrancesco Majorino: «Questa istituzione è stata un laboratorio del negazionismo climatico in Italia. Quello che è stato affermato in questi anni, anche dalla giunta, è andato in questa direzione. I fenomeni estremi con cui facciamo i conti in questi giorni sono ormai la normalità di questi e dei prossimi anni, perché come società e classi dirigenti siamo in ritardo enorme su come mitigare gli effetti della crisi climatica. In quest’ottica, il contributo della legge regionale è solo una serie di buone intenzioni e obiettivi genericamente espressi».

«La legge del clima la fa il centrodestra – ha replicato Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia –. E di questo Majorino e compagni devono prenderne atto e farsene una ragione. Non è una legge ideologica, perché noi non vogliamo un ambientalismo di plastica, ma una sostenibilità vera». Eppure Pietro Macconi ha deciso di votare contro, in dissenso col proprio gruppo di Fratelli d’Italia: «Il green deal alla base di questa legge porterà gravi danni, in particolare alla valle del Po».
Il capogruppo leghista Alessandro Corbetta ha invece respinto le accuse di negazionismo climatico, parlando invece di «concretezza del centrodestra e della Lombardia che affronta il tema dell’ambiente senza voler impattare su cittadini, imprese, agricoltori».

Riccardo Canetta

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