Busto Arsizio - 08 luglio 2025, 11:44

FOTO. Il ponticello fedelmente a mollo, aspettando i lavori

A Busto, verso il confine con Castellanza, la pioggia ha reso puntualmente inaccessibile la struttura, anche se tutti attraversano comunque. Intanto per le occupazioni di aree legate al quarto binario se ne riparla a settembre, arrivate le lettere invece a Vanzago

FOTO. Il ponticello fedelmente a mollo, aspettando i lavori

La pioggia riporta il paesaggio familiare al ponticello di Busto Arsizio, al confine con Castellanza. Fedelmente a mollo, con le transenne a decretare l'inaccessibilità. Ma altrettanto puntualmente molti veicoli passano lo stesso dopo una controllatina al livello dell'acqua: auto, ma anche ciclisti.

Il destino del ponte resta segnato, da ogni punto di vista. Se resta lì in quelle condizioni, il fenomeno si ripete. D'altro canto, è destinato a scomparire con i lavori del raccordo Y, quello che Busto e Castellanza ritengono anacronistico e l'hanno ribadito, senza riuscire a fermarlo (LEGGI QUI).

A Busto, in via Sorrento, ci sono cinque famiglie interessate dagli espropri. Si era ventilata l'ipotesi di questo giugno, poi il silenzio e ora da quanto sembra, se ne riparla a settembre. 

Diversa la situazione nel Milanese per i connessi lavori del quarto binario. Lo scorso 21 giugno il Comune di Vanzago informava di aver ricevuto il giorno prima «una comunicazione dall’Impresa Luigi Notari, appaltatore del potenziamento ferroviario, in cui si viene informati dell’avvio delle procedure di occupazione temporanea di alcuni terreni comunali. Il Comune di Vanzago sta analizzando il contenuto della comunicazione e la procedura adottata per valutare eventuali profili di illegittimità - sottolineando anche - Leggendo lettera e allegati, la stessa missiva è stata inviata a diversi altri concittadini, in particolare quelli in zona via Villoresi e di via Vittorio Veneto, nei giorni scorsi, probabilmente per le operazioni di realizzazione del muro di confine tra proprietà e binari e per i lavori lungo la linea ferroviaria». Di qui l'invito a «controllare bene le aree destinate all’occupazione, verificare se Italferr aveva già informato in passato delle procedure di esproprio sullo stesso terreno, inviare le proprie osservazioni e richieste entro 7 giorni dalla ricezione».

Redazione

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