Una porta che si apre nel cuore di Busto Arsizio, a meno di un chilometro dal carcere cittadino. Giovedì 10 luglio si inaugura ufficialmente lo Sportello di ascolto per i familiari delle persone detenute, un progetto promosso dalla Cooperativa La Valle di Ezechiele, frutto di un lungo percorso formativo iniziato lo scorso febbraio e sostenuto da una rete di volontari instancabili.
Lo sportello nasce come centro Caritas specializzato, inserendosi nel sistema dei centri di ascolto già attivi sul territorio, ma con un focus unico e delicato: sostenere i familiari di chi si trova in carcere. Spesso dimenticati, invisibili, segnati da dolore, questi familiari vivono situazioni di grande fragilità, dove la vergogna può diventare ostacolo anche solo a chiedere aiuto.
La formazione dei volontari ha visto il contributo prezioso di esperti della Caritas, una psicologa attiva negli istituti penitenziari della zona, e membri della Polizia Penitenziaria dell’Ufficio Colloqui del carcere bustocco. Il confronto con le realtà del territorio è stato costante, con l’obiettivo di dare vita a uno spazio che fosse davvero accogliente, efficace e umano.
La sede dello sportello si trova nella Parrocchia di Sant’Anna (Piazza S. Anna 1). E la scelta non è casuale: è la comunità su cui insiste la Casa Circondariale e, fin dal 2022, era stata indicata come il luogo naturale per accogliere un servizio di questo tipo. L’idea, infatti, era nata anni fa da una progettualità condivisa con l’allora parroco don Michele Gatti, presentata anche a Sua Ecc. Mons. Raimondi. Da lì la nomina di don David Maria Riboldi, cappellano del carcere, alla guida della parrocchia.
Nel frattempo si è lavorato con pazienza e determinazione: è stato predisposto un locale ad hoc all’interno della parrocchia, è stata strutturata l’organizzazione di volontariato, guidata da Anna Bonanomi (già presidente della Cooperativa La Valle di Ezechiele), e sono stati avviati corsi di formazione specifici. Oggi quasi 30 volontari sono attivi in carcere con attività che spaziano dallo studio al cineforum, fino all’animazione della Santa Messa.
Ora si apre un nuovo capitolo. E forse anche una nuova speranza. «Quando una persona entra in carcere, fuori rimane un mondo che soffre - spiega don David -. Familiari spesso soli, disorientati, incapaci di trovare ascolto. Questo sportello vuole essere proprio questo: una casa in cui sentirsi accolti, senza giudizio, senza vergogna».
Lo sportello sarà operativo a partire dal 10 luglio con i seguenti orari: martedì, dalle 16.00 alle 18.00 (solo telefonico); giovedì, dalle 16.00 alle 18.00; sabato, dalle 9.30 alle 12.30
Il servizio sarà attivo in concomitanza con gli orari dell’Ufficio Colloqui del carcere. Sarà possibile contattare i volontari anche telefonicamente al 389.8334199 o via mail scrivendo a sportello@lavallediezechiele.org.
Il logo dello sportello riprende quello della cooperativa: una porta aperta, simbolo universale di accoglienza e fiducia. Un segno semplice, ma potente. Come le storie che ogni giorno si incroceranno in quel piccolo spazio, tra coraggio, fatica e voglia di ricominciare.