Milano è una città dove l’inclusività e il conseguimento di soluzioni che vanno sempre di più verso la smart mobility è di casa. Negli ultimi anni amministrazione e cittadini hanno preso consapevolezza della necessità di rendere le strutture, pubbliche e private, più sostenibili e accessibili alle persone con difficoltà motorie e dunque soprattutto ad anziani e disabili.
In questo contesto, nel capoluogo lombardo, la presenza delle barriere architettoniche all’interno delle abitazioni si rivela qualcosa di tutt’altro che marginale: rappresenta infatti un fenomeno piuttosto diffuso.
Di cosa si tratta? Il termine fa riferimento a ostacoli fisici come scale, gradini e dislivelli, i quali tendono a influire in maniera disagevole e persino negativa sulla quotidianità di chi vive in tali ambienti e denota delle difficoltà motorie.
Per affrontare questo tipo di situazioni uno degli strumenti più validi – e indispensabili – è il montascale: un dispositivo pensato appositamente per “sollevare” la persona, facendola accomodare su una poltroncina che scorre su un binario oppure garantendo l’accesso alla carrozzina a una piattaforma.
In questo articolo vi raccontiamo cosa c’è da sapere sull’adozione di un montascale a Milano, soffermandoci sull’importanza della sua predisposizione nella metropoli e sulla detrazione fiscale al 75% oggi disponibile.
Barriere architettoniche: un problema diffuso a Milano
Il problema delle barriere architettoniche è piuttosto comune a Milano, complice il fatto che buona parte degli edifici risulta senza ascensore.
Molti immobili sono infatti piuttosto datati, essendo stati costruiti in momenti storici in cui non c’era una cultura inclusiva e consapevole della necessità di tutelare i più fragili come invece esiste adesso. La disabilità, in passato, veniva vissuta diversamente rispetto a ora.
Fatta questa premessa, le statistiche (ci riferiamo principalmente a uno studio condotto da Idealista) raccontano che sul territorio nazionale circa 6 edifici su 10 sono senza ascensore.
Milano, in realtà, è messa meglio rispetto ad altre città: la percentuale degli immobili senza ascensore è reputata al 31,1% (chi ne ha meno è Venezia, che vanta una percentuale pari all’88,2%, e non è la sola ad avere un dato così importante). Il record delle case dove manca l’ascensore si registra a Certosa (46,5%), ma anche Baggio e Comasina Bicocca sono molto vicine.
E interessa persino le case popolari, dove soltanto 14 strutture (su 164 riservate alle persone indigenti) sono prive di barriere architettoniche.
I numeri parlano chiaro: le barriere architettoniche nel milanese sono un problema reale e occorre adeguare gli standard abitativi. Visto che non sempre è possibile installare l’ascensore negli edifici già costruiti, il montascale si rivela la risposta più efficace.
Montascale: lo strumento ideale superare le barriere architettoniche a Milano
L’installazione di un montascale oggi risulta più accessibile. Nel 2025, infatti, le persone che presentano opportuna certificazione medica possono accedere a una detrazione fiscale pari al 75% (e non più del 50%), spalmabile in 5 anni. È quindi un buon momento per procedere all’ammodernamento degli immobili residenziali, anche perché il bonus è utilizzabile persino nei contesti condominiali.
Se si considera che la popolazione anziana è in aumento e che l’autonomia dovrebbe essere sempre un aspetto da privilegiare – per il benessere del diretto interessato e di chi lo assiste – si tratta di un investimento che prima o poi va contemplato in diversi casi. Meglio quindi farsi trovare pronti e adeguarsi ai tempi, come vuole lo spirito del “saper fare” tipico dei milanesi.
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