C'è un'anima creativa che spingeva Arianna Bruno a creare «biscottini a forma di chiave di violino», espressione di una passione per l'arte coltivata fin da giovane. A quel tempo la passione per la musica si manifestava anche in pasticceria, sfornando dolcetti per il forno di famiglia, il panificio Fratelli Bruno, in centro a Sacconago. E poi c'è l'altra anima, quella di Aryanna, l'artista in rampa di lancio, formatasi nelle scuole di Busto Arsizio, e che oggi è diventata un jukebox umano capace di superare le 600mila visualizzazioni con un video su TikTok, piattaforma dove conta su 35mila follower.
Due anime che si fondono in una sola, grande passione, nata alle scuole medie da una folgorazione: Michael Jackson. «È grazie a mia mamma che mi faceva ascoltare i suoi cd che ho deciso di intraprendere questa strada. Lui è la mia religione», racconta con devozione artistica. La sua avventura non inizia con un microfono, ma con un'imitazione. «Ero una piccola performer. A 12 anni, in una scuola di danza, l'insegnante si innamorò di questa scricciolina che provava i passetti di Michael. Mi feci cucire da mia zia la giacca identica a quella di “Billie Jean”, avevo guanti, cappello e provavo il moonwalk in continuazione. Mi hanno buttata a fare eventi, all'aperto, a scuola, persino alle cresime. Ci credevo tantissimo».
Quella passione adolescenziale si è trasformata presto in un percorso professionale, con Busto Arsizio come epicentro della sua formazione. Vanzaghellese, è alla Nuova Busto Musica che il suo talento ha iniziato a prendere forma, perfezionandosi con maestri come Cesare Bonfiglio, Elena Zoia e Ornella Gobbi. Il sogno di essere una performer completa, poi, l'ha portata alla Real Family School di Busto Arsizio, per studiare danza con Riccardo Bonardi e imparare a unire il ballo al canto, proprio come i suoi idoli Michael Jackson, Beyoncé e Lady Gaga. «Sono la mia trinità», ammette.
La pandemia ha bloccato i palchi, ma non la sua voce. Anzi, le ha aperto le porte di TikTok. «All'inizio postavo delle cover, poi la gente ha iniziato a interagire, a chiedermi dediche. Si è creato un legame incredibile». Un legame che va oltre lo schermo. «Mi scrivono in privato, mi confidano le loro storie, anche la perdita di una persona cara. Dicono che sono la loro "medicina", che sentire la mia voce li fa stare bene. Questo è il mio vero obiettivo: essere una cura, trasmettere agli altri quello che la musica trasmette a me».
Questa connessione emotiva ha una colonna sonora precisa. «La canzone del mio cuore è “You Are Not Alone” di Michael Jackson. È il mio punto debole, quando la canto riesco a dare di più e la gente lo percepisce». Ma nel suo cuore c’è spazio anche per la musica italiana: «Quando ho partecipato al "Canta con me" ho portato “Due Vite” di Mengoni. Quel brano mi emoziona tantissimo, lo sento nell'anima».
Versatile come Elisa, capace di scrivere e cantare sia in italiano che in inglese, Aryanna si sta costruendo la sua strada, passo dopo passo, collaborando con band del territorio come la Mamo's Band di Massimo Pedrani e il gruppo di Gigi Marrese, «un pilastro che mi ha preso sotto la sua ala». Il suo essere poliedrica stupisce persino il suo pubblico. «È incredibile, ma persone di 50 o 60 anni mi dicono che amano le mie canzoni pop in inglese. Questo mi spinge a sperimentare sempre, a buttarmi in generi diversi per accontentare me e gli altri».
Questa apertura l'ha portata a una consapevolezza forte e a un sogno ancora più grande. «Molti mi dicono che merito di uscire dall'Italia, che all'estero mi apprezzerebbero di più. E io ci credo. Piano piano sto costruendo il mio percorso, qualcosa sta nascendo». E mentre i follower aumentano e le collaborazioni si moltiplicano, un desiderio resta lì, nitido come il primo giorno: «Il mio più grande sogno? Sentire un giorno una mia canzone girare in radio». E a giudicare dalla determinazione, non sembra affatto un'utopia.