Valle Olona - 22 giugno 2025, 22:08

L’arcivescovo Delpini al Buon Gesù per i 75 anni della chiesa di San Giuseppe

Il monsignore, originario di Jerago con Orago e gallartese di nascita, ha presieduto la messa solenne a Olgiate e poi ha guidato la processione del Corpus Domini

È stato un giorno di grande festa oggi, domenica 22 giugno, per il Buon Gesù e per tutta Olgiate Olona, che hanno dato il benvenuto all’arcivescovo di Milano Mario Delpini in occasione dei 75 anni della chiesa di San Giuseppe.
Costruito nel 1950 su progetto dell’architetto bustocco Luigi Crespi e completato nel 1957 con il campanile, l’edificio è stato consacrato il 23 giugno 1950 dal cardinale Ildefonso Schuster.

La chiesa era gremita per la messa solenne delle 17.30: tra le navate erano seduti, oltre ai tanti fedeli, i consacrati, le autorità civili e militari, i rappresentanti dell’amministrazione comunale, guidati dal sindaco Gianni Montano, quelli delle associazioni olgiatesi e numerosissimi bambini.

L’arcivescovo ha fatto il suo ingresso nel luogo di culto con una breve processione ed è stato accolto dal saluto degli Alpini olgiatesi: al suo fianco sull’altare diversi sacerdoti, a cominciare dal responsabile della comunità pastorale San Gregorio Magno, don Giulio Bernardoni.
«Sentiamo la bellezza di conoscerci – ha detto l’arcivescovo all’inizio della celebrazione – di volerci bene, di fare memoria del passato e di guardare con fiducia al futuro».

Dopo la lettura del brano del Vangelo di Luca dedicato alla moltiplicazione di pani e dei pesci. Monsignor Delpini ha preso la parola per l’omelia, incentrata sulla domanda di Gesù, «di che cosa avete bisogno?».
I discepoli di allora, ha spiegato l’arcivescovo, rispondono che hanno bisogno di pane. E Gesù li invita: «Datemi quello che non avete, datemi la vostra insufficienza».

E oggi? I discepoli giovani, alla domanda, rispondono «abbiamo bisogno d’amore perché non ne abbiamo abbastanza, abbiamo soltanto buoni sentimenti precari, fragili intenzioni di servizio».
«Abbiamo bisogno di gioia, vediamo questi ragazzi arrabbiati, scoraggiati e non abbiamo abbastanza gioia» rispondono i discepoli adulti.
E quelli di ogni età, alla domanda di Gesù, rispondono: «Abbiamo bisogno di speranza. Guardandoci intorno le aspettative restano deluse, le speranze si spengono».

E allora, ha continuato l’oratore, a ciascuno Gesù dice: dammi le tue insufficienze. Così la benedizione di Dio rende tanto grande l’amore da rendere possibile il morire per amore, rende la gioia piena e sovrabbondante e la speranza vera, forte, invincibile perché chi crede in Lui non morirà in eterno.

Come oggi, nei 75 anni di storia della chiesa di San Giuseppe, sono state tante le generazioni che hanno portato le loro insufficienze le quali grazie a Dio sono diventate bastanti e sovrabbondanti.

Al termine della celebrazione, la processione del Corpus Domini si è snodata lungo le vie del rione per ritornare poi sul sagrato della chiesa per la benedizione eucaristica.
A seguire c’è stato un momento conviviale con apericena curato dai volontari di “Buongestate”.

Mariagiulia Porrello

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