La sua città di adozione (a partire dal primo dopoguerra) l’ha vista protagonista, dopo la laurea conseguita al Politecnico, di innumerevoli lavori e progetti (se ne conteranno più di 800). Una carriera che ha toccato la progettazione architettonica, l’interior e industrial design e la scenografia teatrale. Sin dall’inizio del suo percorso Gae ha cercato con determinazione e competenza di unire tutti gli elementi architettonici per fornire una propria visione, dal tratto originale ed innovativo. Tra le sue produzioni di industrial design ricordiamo la lampada “Pipistrello” e “King Sun” per gli Showroom Olivetti di Parigi e Buenos Aires (1966-67) e, con Piero Castiglioni, la lampada “Bugia” per il Museè d’Orsay (Parigi, 1986) e la lampada “Cestello” per Palazzo Grassi (Venezia, 1986). Gli oggetti, realizzati grazie alla collaborazione con aziende come Knoll, Fontana Arte, Kartell e Artemide, andavano al di là dell’elemento decorativo ma formavano un tutt’uno con gli ambienti in cui questi oggetti venivano inseriti. Negli anni ‘80 realizza il Museé d’Orsay (1980-86), trasformando la Gare d’Orsay di Parigi in uno tra i più importanti musei d’arte del mondo. Seguiranno il nuovo allestimento del Musée National d’Art Moderne al Centre Pompidou (1982-85) e la ristrutturazione di Palazzo Grassi a Venezia (1985-86), per il quale cura numerose mostre temporanee, da “Futurismo & Futurismi” (1986) fino a “Da Puvis de Chavannes a Matisse e Picasso.
Il connubio architettura-arte è per Gae un mantra e lo dimostra in ogni suo lavoro. Agli allestimenti museali si affianca la passione per il teatro, con l’intensa collaborazione intrapresa con Luca Ronconi e per molte altre produzioni teatrali. La parte architettonica è rappresentata da produzioni di grande valore come il nuovo accesso alla stazione S. Maria Novella a Firenze (1990); Palazzo Italia all’EXPO ‘92 di Siviglia; la nuova Galleria per Esposizioni Temporanee alla Triennale di Milano (1994); la conversione in museo delle ex-Scuderie Papali presso il Quirinale a Roma, inaugurate con la mostra “I Cento Capolavori dell’Ermitage. Impressionisti e Avanguardie” (1999); la riqualificazione di piazzale Cadorna a Milano (2000); le stazioni “Museo” e “Dante” della metropolitana e il ridisegno delle piazze Cavour e Dante a Napoli (1999-2002). Nel 2012 inaugura l’Aeroporto di Perugia, progettato per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia; la ristrutturazione e il recupero di Palazzo Vetus ad Alessandria e di Palazzo Branciforte a Palermo, insieme con il progetto di riqualificazione del Complesso Sant’Agostino a Modena.
Il percorso di avvicinamento a questo libro è iniziato con la mostra monografica a lei dedicata tra il 2024 e quest’anno presso la Triennale (Alla Triennale la mostra su “Gae Aulenti (1927-2012)” - ilBustese.it) grazie alla collaborazione con l’Archivio Gae Aulenti. Durante la presentazione del 25 luglio (ore 18,30) presso la Triennale di Milano si alterneranno gli interventi di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, Giovanni Agosti, curatore della pubblicazione e della mostra Gae Aulenti (1927-2012), Nina Artioli, Direttrice dell’Archivio Gae Aulenti e co-curatrice della mostra, Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale Milano e co-curatrice della mostra, Giovanna Buzzi, costumista e figlia di Gae Aulenti, e Gad Lerner, giornalista.
Il volume ripercorre la vita dal 1927 al 2012 tra lavoro e percorso personale, con una raccolta fedele della sua opera professionale attraverso testimonianze ed il crescendo di progetti, di spettacoli e di cantieri, in cui Gae metteva tutta sé stessa con grande impegno e passione. Un lavoro immenso, un lascito che lascia sbalorditi per la copiosa produzione e le idee che questa donna ha lanciato nel mondo dell’architettura moderna, offrendo un patrimonio dal grande valore culturale ed un lascito culturale di inestimabile valore.
Dove e quando
25 giugno 2025, ore 18.30 – Triennale di Milano – Via Emilio Alemagna 6
Ingresso libero previa registrazione: triennale.org