Busto Arsizio - 19 giugno 2025, 21:43

Tarip, in commissione le critiche ad Agesp arrivano dalla maggioranza. E il sindaco si spazientisce

È stata l’opposizione a chiedere l’audizione dei vertici della società per parlare della tariffa puntuale. Ma le critiche sono arrivate soprattutto da Massimo Rogora di Fratelli d’Italia e Lanza della Lista Antonelli. Quest’ultimo ha parlato «errori grossolani» e quando l’amministratore unico Iadonisi ha lasciato la riunione, si è detto «basito». Mentre il sindaco ha stigmatizzato il modo di porsi del capogruppo della sua civica: «Poteva votare contro la Tarip»

Oltre 1.700 email con reclami, segnalazioni e una variegata serie di richieste di informazioni. È l’effetto del passaggio ad Agesp della gestione contrattuale e della riscossione della Tarip e dell’arrivo delle prime fatture ai cittadini.
«Cambiamento epocale»: così era stato definito questo passaggio nella conferenza stampa convocata il mese corso da Agesp per fare il punto della situazione. E proprio a seguito di quanto emerso in quell’occasione, una parte della minoranza ha richiesto l’audizione in commissione Bilancio dei vertici della società. Chiedendo conto delle problematiche emerse nello «tsunami di email» di cui aveva parlato il direttore generale Gianfranco Carraro e delle presunte 5mila utenze fantasma.
Ma gli interventi più critici sono arrivati dagli esponenti della maggioranza, in particolare da Fratelli d’Italia e Lista Antonelli. Con l’abbandono della riunione anzitempo da parte dell’amministratore unico di Agesp Spa Francesco Iadonisi, stigmatizzato da Marco Lanza, capogruppo della lista civica di cui lo stesso Iadonisi era stato coordinatore: «Se si lamenta per gli insulti presi negli incontri pubblici, poteva non fare l’amministratore di Agesp e non proporre la Tarip». E, alla fine, è stato il sindaco Emanuele Antonelli a criticare il «modo di porsi» del capogruppo della lista che porta il suo nome. Destinato, prima o poi, a guidare il gruppo di Forza Italia che ancora non c’è.

La stampa, i social e l’opposizione

I vertici di Agesp hanno esordito parlando di come i giornali hanno riportato le parole della conferenza stampa. «È doveroso metterci la faccia – ha detto Iadonisi –. Tutto è nato da un articolo di stampa, che come sapete cerca dare notizie che magari non corrispondono alla verità o sono parte di discorsi, estrapolazioni che in contesto più ampio hanno un senso diverso».

«Alcuni giornalisti si sono limitati a dire che il sottoscritto aveva fatto notare che era arrivato uno tsunami di reclami – ha affermato Carraro –. In realtà non erano reclami veri e propri, ma semplici richieste di chiarimenti. E sono rimasto un po’ colpito che alcuni consiglieri abbiano inteso fare un’azione mediatica che poi è stata ripresa dai social in maniera devastante, pitturando la società come se al suo interno ci fossero degli incompetenti, mentre sui social tutto sono dei professori, ancorché non conoscano la materia. Per chi vuole approfondire gli argomenti, noi ci siamo. Ad esempio, il consigliere Santo Cascio (del gruppo di opposizione Progetto in Comune, ndr) lo ha fatto e si è poi complimentato con gli uffici. Mi sarei aspettato che anche altri lo facessero prima di montare questa situazione».

I chiarimenti e le utenze fantasma

In ogni caso, sono state appunto tante le richieste di chiarimenti da parte dei cittadini pervenute con l’arrivo delle prime fatture. «Da quando si è verificata l’ondata – ha spiegato Carraro – abbiamo ricevuto 1.734 mail. Di queste, ne sono state processate ed evase 1.120, il 64 per cento». Su 42mila utenze, le domande sono arrivate dal 4 per cento di queste. Tre le tipologie di messaggi, al di là degli «insulti»: reclami veri e propri (a partire, come era già stato spiegato, dalla mancanza di partita Iva ora necessaria per la fattura destinata alle ditte individuali); segnalazioni, anche di persone o attività economiche che gettano la spazzatura nei cestini pubblici; una varietà infinita di richieste di informazioni.

Sulle 5mila utenze fantasma: «È stato estrapolato questo dato, ma non è proprio così – ha precisato Iadonisi –. Non è detto che siano cittadini che non pagavano. Queste posizioni devono essere valutate e andremo a capire quanto sono regolari e irregolari. Gli avvisi di accertamento il Comune li emetteva anche prima», come ha confermato l’assessore al Bilancio Alessandro Albani.

«Cinquemila utenze sono un numero stimato, soggetto ad attenta verifica. Con molte coppie conviventi bisogna fare accertamenti approfonditi», gli ha fatto eco Carraro, aggiungendo che da gennaio ci sono 1.198 nuove attivazioni. E va aggiunto un altro migliaio di persone decedute.

Le critiche della maggioranza

La richiesta di chiarimenti in commissione è partita da Emanuele Fiore del gruppo misto al quale si sono uniti i colleghi di opposizione Maurizio Maggioni, Cinzia Berutti, Paolo Pedotti e Valentina Verga del Pd e Gianluca Castiglioni di Busto al Centro.
Ma durante il dibattito, le voci più critiche sono arrivate dai banchi della minoranza. «Non voglio parlar male di Agesp», ha premesso Massimo Rogora di Fratelli d’Italia, alternando a “complimenti” anche delle critiche. «Non va bene che ci siano persone che non pagano il servizio. Deve finire, troviamo i furbetti». Giudicata carente la comunicazione: «Non c’è stata una grande pubblicità».
E se Carraro ha replicato che sono stati spesi 20mila euro per una comunicazione capillare, Iadonisi ha ricordato «i 14 incontri pubblici nei teatri pieni dei quartieri in cui ho preso tanta di quella spazzatura in faccia».

Per Marco Lanza «la mole di chiamate e mail fa capire che qualcosa è andato storto. Ci sono stati degli errori grossolani nell’instaurare questa modifica epocale, che non ci ha ordinato il dottore. E nemmeno Arera. È stata venduta soprattutto alla cittadinanza come una strada che ci avrebbe portato a un decremento della tariffa». Tra qualche ulteriore critica e la richiesta di risposte concrete sulle utenze fantasma, ha ricordato anche che «il Comune ha messo del denaro evitando un aumento grossissimo, altrimenti avreste avuto il collasso delle linee».

«Ringraziamo il sindaco che ci ha messo un milione di euro, ma ricordiamo che se fosse stata ancora Tari non sarebbe cambiato nulla», ha detto Iadonisi prima di lasciare l’aula.
«Sono rimasto totalmente basito dell’abbandono dell’aula da parte dell'amministratore di Agesp, a cui avevo anche fatto una domanda sulle 5mila utenze – ha affermato a quel punto Lanza –. Non ho capito nemmeno la “minaccia velata” abbandonando l’aula. Forse se si fosse concentrato sul rispondere avremmo un dato sul quale fare una riflessione. E sono rimasto basito perché ha detto che ha preso insulti durante gli incontri nei rioni. Fa parte del lavoro: non voleva prendersi insulti o congratulazioni, non faceva il presidente di Agesp e non proponeva la tariffa puntale».

Il sindaco sbotta

E mentre Fiore interloquiva con Carraro, il sindaco Antonelli ha preso la parola contestando in maniera piuttosto animata (sarebbe servito qualche “bip”) i «modi esagerati» dello stesso Fiore ma soprattutto del capogruppo della “sua” lista, Lanza. Al quale ha detto: «Il vostro modo di porsi è sbagliato. Io fossi stato in lei avrei votato contro (la tariffa puntuale, ndr). Se l’avesse fatto, stia tranquillo, sa che non posso fare niente». Per concludere: «Detto questo, ci accusate sempre di non guardare al futuro della città. Una volta che abbiamo anticipato una cosa che tra pochi mesi sarà obbligatoria per tutti… Vedo il modo con cui l’affrontate, complimenti».

Riccardo Canetta