La musica non è solo una questione di note, ma di storie, di crescita e di comunità. E quella della Nuova Busto musica è una storia che risuona da trent’anni, più viva che mai. Per celebrare questo importante traguardo, il programma dei saggi di fine anno si annuncia più ricco e coinvolgente che mai: tre giornate di musica dal vivo, giovani talenti, generi che si intrecciano e la solita, instancabile passione che contraddistingue la scuola.
Si parte giovedì 12 giugno alle 21 con un appuntamento carico di groove: i gruppi di musica d’insieme, coordinati dal maestro Cris Mantello, si esibiranno al locale “Calma e Gesso” di Busto Arsizio, proprio accanto alla scuola in via Pozzi. Sul palco saliranno allievi di canto, batteria, basso e chitarra, pronti a dare vita a un repertorio che spazia dal rock al blues, dal pop al soul, mescolando esperienze e stili. Un’esplosione di suoni freschi, frutto di un intero anno di lavoro collettivo.
Il weekend si accende con i saggi istituzionali, ospitati come sempre al Teatro San Giovanni Bosco. Sabato 14 giugno, dalle 14:30, si esibiranno gli studenti di chitarra e canto moderno. Domenica 15 giugno, doppio appuntamento: al mattino alle 9:30 con pianoforte, violino e canto lirico; al pomeriggio dalle 15 spazio a batteria e basso.
«Siamo particolarmente felici quest’anno – afferma con emozione Cesare Bonfiglio, fondatore e direttore della scuola insieme a Ornella Gobbi – perché festeggiamo i trent’anni dalla nostra nascita. E sentiamo ancora una grande voglia di fare. I ragazzi ci seguono con ancora più entusiasmo, ed è questo che ci dà forza».
Un entusiasmo che traspare anche dalle scelte artistiche: nei saggi, la varietà è un valore irrinunciabile. Classica, jazz, pop, rock, lirica: ogni genere trova il suo spazio e la sua dignità. «Non abbiamo mai fatto distinzioni – prosegue Bonfiglio – né io né Ornella Gobbi. La musica è tutta bella, se è fatta con il cuore».
Ingresso libero e gratuito per tutti gli spettacoli: un invito aperto alla città, alle famiglie, agli amici, a chiunque voglia respirare arte e sostenere il lavoro di tanti giovani musicisti.
«Trent’anni vissuti benissimo, tra cambiamenti e nuove sfide. Ma con una certezza incrollabile: la musica continuerà a suonare. E noi saremo lì, ad ascoltarla», conclude.
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