Calcio - 07 giugno 2025, 20:03

Si arrende anche la Spal: così la C si svuota (e con la Pro Patria avanti l'Inter U23)

L'annuncio dato dalla stessa società: «Negli ultimi quattro anni, la proprietà ha compiuto significativi sforzi economici, investendo 50 milioni di euro in liquidità reale. Non siamo falliti ma valuteremo le opzioni disponibili, tra cui l’iscrizione del club, di cui siamo ancora pienamente proprietari, a una categoria inferiore»

La foto storica che segna l'inizio della vita della Spal

Alla fine, anche la Spal non ce l'ha fatta e l'ultima speranza è svanita. Con una serie C che si svuota e a questo punto oltre alla Pro Patria - già in pole position per la riammissione con il fallimento della Lucchese (LEGGI QUI E QUI) -  entrerebbe a disputare il campionato l'Inter U23.

Certo, se ne vanno pezzi di storia. Dal Brescia alla Spal appunto, che sembrava aver presentato la documentazione, pur incompleta. La sezione calcistica nacque nel 1912 e la prima partita di calcio ufficiale giocata con la denominazione attuale fu Spal - Triestina: 1-4, datata 16 giugno 1919. L'anno in cui nacque la Pro Patria e contro quella Triestina, che si è iscritta alla serie C ma tenendo con il fiato sospeso.

Con grande rammarico, la proprietà della SPAL comunica ufficialmente che il club non disputerà il prossimo campionato di Serie C 2025–2026.

Si tratta di un epilogo doloroso maturato dopo numerosi tentativi di individuare soluzioni concrete che potessero garantire la continuità del progetto sportivo e societario. Purtroppo, le condizioni attuali non lo rendono possibile.

Negli ultimi quattro anni, la proprietà ha compiuto significativi sforzi economici, investendo 50 milioni di euro in liquidità reale (12 milioni solo nell’ultima stagione) nel tentativo di rilanciare la SPAL, con l’obiettivo di restituire alla città di Ferrara una squadra all’altezza della sua storia e della sua passione. Tuttavia, nonostante l’impegno totale e il coinvolgimento dei soci, i risultati sportivi ottenuti non hanno soddisfatto le aspettative né sono stati proporzionati al livello degli investimenti effettuati.

Inoltre, è diventato sempre più difficile reperire nuovi capitali e attrarre soggetti esterni disposti a sostenere un progetto così impegnativo, nonostante le numerose trattative e gli sforzi per aprirsi a collaborazioni o passaggi di proprietà.
Come già accennato, uno dei partner che aveva manifestato l’intenzione di entrare nella compagine societaria con un investimento significativo ha cambiato idea dopo un episodio preoccupante, in cui alcuni “tifosi” hanno aggredito fisicamente e con violenza i giocatori della SPAL durante un allenamento, alcuni mesi fa.

Tuttavia, per essere chiari, la proprietà della SPAL resta tale e, nonostante alcune notizie errate e dichiarazioni infondate, non siamo “falliti” e il club non ha presentato istanza di fallimento. Nei prossimi giorni valuteremo le opzioni disponibili, tra cui l’iscrizione del club, di cui siamo ancora pienamente proprietari, a una categoria inferiore.

Redazione


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