Busto Arsizio - 29 maggio 2025, 08:30

Tradizione e rinnovamento, la Borsanese si rilancia: «Porte aperte a forze fresche»

Quasi cento anni di storia e la voglia immutata di crescere ed essere sempre più un riferimento per il quartiere. La società biancazzurra, guidata dal presidente Barlocco, ha affiancato alle figure storiche alcune nuove leve. E mentre il tradizionale torneo giovanile volge al termine, si lascia la porta aperta a chi vuole mettersi in gioco: «Servono tante mani per costruire»

Tradizione e rinnovamento, la Borsanese si rilancia: «Porte aperte a forze fresche»

Quasi cento anni di storia e la voglia immutata di crescere, rinnovarsi ed essere sempre più un riferimento per il quartiere. Era il 1927 quando veniva fondata la Borsanese. Novantotto anni dopo, l’avventura della società biancazzurra prosegue. Dribblando le difficoltà che accomunano praticamente tutte le realtà sportive e aprendo le porte a chiunque voglia dare una mano. Purché si condivida lo spirito della società di Borsano che, in poche parole, si può riassumere così: vincere è bello, divertirsi è fondamentale.

«Tante mani per costruire»

In questi giorni, al campo di via Cardinale Ferrari è in corso la 32esima edizione del torneo giovanile che coinvolge una trentina di squadre del territorio. Ieri sera a premiare i piccoli finalisti classe 2017 c’era il vicesindaco e assessore allo Sport Luca Folegani, che ha anche ricevuto una maglietta della Borsanese con il proprio nome. «Non c’è niente più bello di vedere i giovani della città che fanno sport e si divertono insieme», ha detto l’assessore.

E il presidente Marco Barlocco, che quattro anni fa ha assunto il timone della società dopo una lunghissima esperienza alla guida di Villa Cortese, non può che essere d’accordo.
Ma come vanno le cose alla Borsanese? «Si fa fatica, ma vanno per il verso giusto – racconta il “pres” –. Stiamo cercando portare in casa tante persone, tante mani per costruire. C'era bisogno di un po’ di ricambio generazionale e negli ultimi tempi sono arrivate nuove persone con nuove idee».

Certo, il supporto del gruppo storico – come l’imprescindibile Roberto Castiglioni – continua a essere fondamentale.
«Ma le porte sono aperte a forze fresche», afferma Barlocco. Con l’obiettivo di essere sempre di più un «punto di riferimento» per il quartiere.

Un ruolo sociale

Circa sessanta i bambini attualmente iscritti. «La società è ripartita da zero dopo il Covid, quando era rimasta solo la prima squadra che oggi milita in Seconda categoria – ricorda il consigliere Massimo Milani, uno degli esponenti della “nuova guardia”, affiancato da Luca Guerrini –. Allo zoccolo duro che c’è sempre stato, si sono aggiunte alcune figure più giovani».

L’obiettivo comune non è certo quello di sfornare fenomeni da Serie A. «Prevale la componente sociale – spiega Milani –. Abbiamo anche diversi bambini stranieri. Il lavoro non è semplice ma possiamo contare su un gruppo di genitori attivo e su un direttore del settore giovanile, Alfonso Occhineri, che cerca di coinvolgere sempre più persone».

«Una famiglia»

«Tanti papà si sono messi in gioco, insieme a chi ha smesso di giocare di recente – racconta Occhineri –. Dire che siamo una grande famiglia suona come una frase fatta, ma è la realtà. Tanto è vero che il prossimo 7 giugno, alla festa di fine stagione, scenderanno in campo le mamme e i papà».

Oltre ai genitori disponibili a dare una mano nelle piccole o grandi incombenze pratiche, «stanno tornando anche degli allenatori esperti. È un bel segnale per Borsano», rivela il responsabile del settore giovanile.

Sono anche ripresi i contatti con la parrocchia e il 29 giugno è in programma un open day all’oratorio.

Il dialogo col Comune

«Tutte le volte che il Comune ha avuto bisogno, la società ha sempre risposto presente», riconosce il vicesindaco Folegani. Il campo della Borsanese, ad esempio, ha ospitato le partite interne dei Blue Storms, squadra di football americano. E con Palazzo Gilardoni il dialogo è costante.

«Si tratta sicuramente un punto di riferimento per il quartiere – prosegue Folegani – con un importante ruolo aggregativo. A Borsano c’è una comunità forte e viva e anche qui si fa sport». Da quasi cento anni.

Riccardo Canetta


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