BuonGiro - 26 maggio 2025, 08:00

Roglic saluta i sogni di gloria, la Uae e il dubbio tattica: Verona, la classe operaia vola in Paradiso

Lo sloveno perde un minuto e mezzo dalla maglia rosa Del Toro che risponde a tutti gli attacchi degli avversari come se fosse il gregario di Ayuso. Oggi riposo poi la terza dura settimana

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Roglic ammaina bandiera bianca. Lo sloveno è la sorpresa in negativo della tappa di ieri e solo grazie a Pellizzari non è naufragato ulteriormente. Non sta bene e a parte la crono di Tirana alla seconda tappa (secondo) non ha mai fatto vedere acuti, anzi. Sempre in difesa e a tratti in difficoltà.

Ed è un peccato perché avremo voluto vederlo lottare nella terza settimana, nelle grandi salite contro Ayuso. O forse Del Toro. E questo è un dilemma che ci portiamo avanti da giorni. Ma che tattica sta mettendo in campo la Uae? Il messicano è la maglia rosa e sta sicuramente meglio fisicamente del suo capitano e quasi coetaneo che soffre per un problemino al ginocchio. Però le risposte in prima persona del leader della generale agli attacchi degli avversari (vedi Bernal e Tiberi ieri) possano far pensare che stia agendo come gregario. O che invece vada controcorrente rispetto alle indicazioni dell'ammiraglia (non penso). Di solito e parlo storicamente, la maglia rosa rimane coperta con i gregari che fanno il lavoro sporco per accorciare il gap dagli attacchi dei rivali. Qui, in questo Giro, siamo di fronte ad uno scenario diverso. Poi non ho capito perché la Uae ha tirato per riprendere proprio il messicano, Carapaz (occhio all'ecuadoriano), Bernal e Gee. Un aspetto particolare: al traguardo Del Toro si è fermato a parlare e scherzare con i compagni veterani Majka e Yates, non Ayuso. Potrebbe non scorrere buon sangue tra di due, forse proprio per il carattere spigoloso dello spagnolo.

L'Italia continua a non vincere tappe anche se ci ha provato con Zana, Scaroni e Garofoli. Quando meno te l'aspetti arriva il gregario dei gregari  Carlos Verona, 32 anni che corona una carriera fatta di grande sudore e incredulo taglia il traguardo per primo ad Asiago. Dedicando la vittoria a Ciccone ritirato per la caduta del giorno prima e ci ricorda quanto la Lidl-Trek sia una corazzata spaventosa con alle spalle un team più che preparato. E' la squadra del momento, ma non solo per le vittorie di Pedersen e Verona.

Dopo il giorno di riposo di oggi partirà la terza settimana. Forse con un Roglic in meno (sta circolando nelle ultime ore la voce del ritiro) e con la speranza nel caso che venga liberato Pellizzari che ha tutte le carte in regola, come Tiberi del resto, per regalare la prima vittoria all'Italia in questo Giro.

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Luciano Parodi

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