Cultura - 24 maggio 2025, 08:40

“Io sono lago”: un viaggio nell’anima, poesia d’acqua. A Busto il primo “battito” con Cochi e l’autore Pellicini

Il docufilm ha debuttato in anteprima nazionale al Museo del Tessile, aprendo l’ottava edizione del Festival dei Laghi Lombardi. Racconta l’anima del mondo laghée attraverso venti testimonianze d’autore. Cochi Ponzoni: «Per me il lago è una valvola di sfogo, un punto di riferimento»

Venerdì sera, la sala Conferenze del Museo del Tessile di Busto Arsizio si è trasformata in una finestra affacciata sui laghi lombardi. Lì, con la partecipazione straordinaria di Cochi Ponzoni, Francesco Pellicini e Thomas Graziani, si è tenuta la prima assoluta del docufilm “Io sono lago”, opera poetica e intima che ha inaugurato l’ottava edizione del Festival dei Laghi Lombardi. Una serata speciale, resa ancora più significativa dalla collaborazione con il BA Film Festival, con il patrocinio del Comune di Busto Arsizio.

Un racconto d’acqua e d’anima 

Scritto da Francesco Pellicini e diretto da Thomas Graziani, "Io sono lago" è piaciuto ieri sera al pubblico bustese. Lo ha considerato molto più di un documentario: è un atto d’amore verso un territorio, verso un’idea di vita che pulsa sotto la superficie quieta delle acque. Prodotto da TGV & Festival dei Laghi Lombardi in associazione con l’Associazione Culturale Festival Città di Luino, il film raccoglie venti voci “d’autore” – da Davide Van De Sfroos a Massimo Boldi, da Enzo Iacchetti a Andrea Vitali – che raccontano il loro rapporto con il lago, filtrandolo attraverso arte, memoria e poesia.

Cochi Ponzoni: l’ironia e il cuore del lago 

Emblematica la testimonianza di Cochi Ponzoni, che ha commentato il film dal vivo. «Per me il lago è sempre stato un punto di riferimento», ha detto, ricordando le giornate trascorse con Renato Pozzetto, Iannacci e altri amici d’infanzia tra gite e invenzioni artistiche. «Era una valvola di sfogo. Il primo contatto? Durante la guerra, sfollati a Gemonio. Abbiamo passato quei tempi duri in un modo quasi idilliaco». 

Con il suo stile inconfondibile, Ponzoni ha raccontato aneddoti che hanno suscitato sorrisi e commozione, come quella cena con Alberto Sordi che gli cambiò la carriera. Un pezzo di storia del cinema italiano immerso nelle acque del lago.

E poi il ricordo con Renato: «Al lago ci sono le ville dei big. Abbiamo avuto la fortuna di frequentare gente altolocata: ci siamo intrufolati in un mondo capitalistico senza rendercene conto – ha sottolineato - Fin da bambini io e Renato abbiamo sempre giocato con le parole. È stata una crescita comune che ci ha messo insieme, anche se siamo due persone opposte dal punto di vista caratteriale. Ci accumunava il piacere di inventare canzoni, storie, racconti strampalati e tante di queste storie sono nate durante le frequentazioni sul lago».

Pellicini e Graziani: un ritratto impressionista del territorio 

Pellicini, autore e direttore artistico del Festival, ha spiegato l’origine del progetto: «Il lago è una vita particolare che segue i suoi ritmi. Abbiamo cercato di dipingere quello che gli artisti hanno provato, restituendo la loro interiorità attraverso le stagioni del lago». Ha aggiunto:  «Il modo migliore per descrivere il lago è con i laghèè, c’è una vita particolare che viene attraversata dai ritmi del lago: inverno letargo, primavera con le tedesche e il mercato, estate quaranta feste al giorno e poi l’autunno bellissimo ma malinconico. Abbiamo dipinto quello che gli artisti hanno provato». E ancora: «Il lago è sempre stato un rifugio: ti ritiri dal mondo e ne sei geloso, vuoi staccare per isolarti e rifugiarti dalla nevrosi della città. Il vero uomo di lago è quello che è solitario, introverso». 

Thomas Graziani, regista, ha parlato del metodo: «Siamo partiti da un innamoramento, un affetto profondo. Non volevamo raccontare biografie, ma estrarre istantanee emozionali. Il risultato è un quadro impressionista».

Un evento simbolico per un festival che fa rete 

La serata ha rappresentato un doppio debutto: quello del film e l’apertura ufficiale dell’edizione 2025 del Festival dei Laghi Lombardi, che fino al 16 novembre toccherà 23 comuni con spettacoli, incontri e proiezioni. L’evento è stato salutato con entusiasmo dall’assessore alla cultura di Busto Arsizio, Manuela Maffioli, che ha sottolineato: «Ci piace l’idea di far parte di un format in cui il sostantivo rete non ha nulla di retorico, ma è tutto concreto: ci inorgoglisce ospitare l’anteprima nazionale di un’opera così densa di significato» . 

Un festival sostenuto dal territorio

Il Festival dei Laghi Lombardi, diretto da Pellicini, è realizzato con il patrocinio di Regione Lombardia, il contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno di Comuni e teatri partecipanti. La sua forza risiede proprio nella capacità di raccontare il territorio da dentro, attraverso chi lo abita, lo canta, lo scrive e lo sogna.

“Io sono lago” è un viaggio che scorre silenzioso, come l’acqua. Una carezza che affiora da profondità intime, un inno a quella corrente artistica lacustre che abita il cuore della Lombardia. E Busto Arsizio, per una sera, ne è stata la capitale poetica.

Laura Vignati

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