Politica - 17 maggio 2025, 17:35

Remigration Summit: quella parte di (centro) destra contraria e in piazza con la sinistra...

Nicola Mucci e Belinda Simeone, esponenti di Forza Italia, tra i manifestanti che hanno preso le distanze dal Summit e dalla decisione del sindaco di Gallarate: «Credo che sia stata presa esclusivamente da Cassani, anzi ne siamo certi, senza condivisione da parte degli esponenti della giunta». Tanti i negozi del centro storico chiusi per timore di disordini. Dorsoduro: «Certe cose fanno schifo»

Nicola Mucci

Nicola Mucci

Non solo opposizione di sinistra. Alla manifestazione di protesta che si è tenuta questa mattina, 17 maggio, in piazza Libertà contro il Remigration Summit in corso al Teatro Condominio (leggi QUI e QUI), si sono visti anche volti noti del centrodestra cittadino. Tra i partecipanti, infatti, hanno fatto la loro comparsa anche Nicola Mucci, ex sindaco di Gallarate, e Belinda Simeoni, entrambi esponenti storici di Forza Italia, che non hanno nascosto la loro contrarietà alla scelta dell’amministrazione comunale di ospitare il controverso raduno dell’ultradestra europea in uno spazio pubblico cittadino.

«Credo che sia stata una decisione presa esclusivamente dal sindaco, anzi ne siamo certi, senza condivisione da parte degli esponenti della giunta - dichiara Mucci - Rispettiamo la libertà di ognuno di poter rappresentare il proprio pensiero e la propria idea ma riteniamo che questa non si possa concretizzare all’interno di una struttura comunale e non si possa rappresentare all’interno del centro storico mettendo a soqquadro in un momento importante per le nostre attività commerciali, come il sabato.»

Una presa di posizione che segna una distanza netta da quella che, a tutti gli effetti, è stata una scelta politica del sindaco leghista Andrea Cassani, il quale ha difeso la legittimità dell’evento in nome della libertà di espressione, pur chiedendo che si svolgesse nel rispetto della legge.

La situazione ha generato forti disagi non solo alla cittadinanza, ma anche al tessuto economico della zona: diverse attività commerciali hanno infatti scelto di non aprire per l’intera giornata, preoccupate per la sicurezza e per il clima teso che si respirava intorno alla piazza, un esempio il locale Dorsoduro che in un post sui social e su apposite locandine affisse all’ingresso dello spazio, scrive: “Oggi Dorsoduro resta chiuso fino alle 16. Non siamo in ferie, non c’è alcun problema tecnico. Abbiamo deciso di tener chiuso per dissociarci da chi oggi, nella nostra città e in uno spazio pubblico diffonde idee fondate sulla pausa, sull’esclusione e sulla negazione della dignità umana. Cose che, detto tra noi, fanno un po’ schifo”.

La frattura interna alla maggioranza di centrodestra dimostra che non tutte le questioni interne agli “azzurri” sono risolte ma rischia di lasciare strascichi anche nei rapporti tra le diverse anime della coalizione. In un contesto già polarizzato, la presenza di Forza Italia in piazza insieme a Partito Democratico, liste civiche e associazioni locali rappresenta un segnale politico forte, che potrebbe incidere sui futuri equilibri cittadini.

Alice Mometti

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