Il 3 maggio scorso la Polizia di Stato di Busto Arsizio ha dato esecuzione alla misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di una donna di 56 anni e del suo amante di 58, per violenza sessuale continuata ed in concorso perpetrata ai danni del figlio di lei.
Le attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno avuto inizio nel dicembre 2024, a seguito di una segnalazione del ragazzo, affetto da disabilità cognitiva, il quale ha confidato ai propri educatori di aver subito abusi sessuali da parte di un uomo di 58 anni con cui la madre aveva una relazione extraconiugale, soggetto già gravato da precedenti penali per violenza sessuale su minore.
I poliziotti del Commissariato di Busto Arsizio hanno acquisito numerosi elementi a conferma di quanto affermato dalla vittima: oltre alle molteplici morbose richieste di foto e video a sfondo erotico da parte dell’uomo nei confronti del ragazzo, la donna avrebbe persino organizzato in almeno due occasioni gli incontri fra il figlio ed il suo amante, sino al punto di accompagnare il giovane nel posto concordato e lasciarlo solo con quest’ultimo, consentendogli così di mettere in atto gli abusi.
Oltre a ciò, è stato accertato che la vittima, dopo essere stata ascoltata dagli investigatori, ha ricevuto anche pressioni psicologiche da parte sia della madre che dell’amante affinché ritrattasse la storia o la modificasse, in modo da far emergere che tali incontri fossero stati richiesti da lui stesso con lo scopo di imparare a relazionarsi meglio con le ragazze.
Le meticolose ed articolate attività d’indagine hanno consentito di fornire un solido impianto probatorio al Giudice per le Indagini Preliminari di Busto Arsizio, che ha emesso nei confronti dei due soggetti il provvedimento restrittivo, eseguito dagli agenti del Commissariato.