Si rinnova anche quest’anno, in Valle Olona, l’appuntamento con la Santa Messa della Divina Misericordia presso il capannone de La Valle di Ezechiele (in via Colombo a Fagnano Olona), ormai divenuta una tradizione per la comunità locale. Per evitare la concomitanza con il lungo ponte post-pasquale, la celebrazione è stata posticipata rispetto alla data liturgica tradizionale, ma non per questo ha perso significato: anzi, si carica di ulteriore valore, poiché si svolge in una domenica (11 maggio, ore 17.30) segnata dalla gioia per l’elezione di Leone XIV al soglio pontificio.
Un collegamento simbolico importante: fu proprio Leone XIII a dedicare la storica enciclica Rerum Novarum al lavoro e alla dignità degli operai, un documento che segnò una svolta nella dottrina sociale della Chiesa. Per una realtà come La Valle di Ezechiele, che del lavoro ha fatto uno strumento di reinserimento per ex detenuti, questo è un messaggio di forte speranza e ispirazione.
A rendere ancora più significativa la giornata, la presenza di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera contro le mafie, nel trentesimo anniversario dell’associazione. Una figura simbolo dell’impegno civile e spirituale contro ogni forma di criminalità organizzata. Il suo arrivo è vissuto con emozione, anche per il messaggio profondo che porta con sé: Libera è contro le mafie, non contro le persone mafiose, troppo spesso intrappolate in dinamiche che tolgono loro persino la libertà di scegliere.
La celebrazione sarà animata dal coro giovani di Cairate, ormai presenza fissa, e vedrà coinvolto anche il clan scout del Gruppo Busto 3, che curerà il servizio di accoglienza. Concelebrerà don Simone Chiarion, nuovo parroco di Fagnano Olona, accompagnato dal sindaco Marco Baroffio e dal prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, che ha sempre voluto essere presente a questo appuntamento.
A fare gli onori di casa sarà la presidente Anna Bonanomi, che raccoglierà attorno a sé i lavoratori della cooperativa e una comunità di volontari sempre più numerosa.
Dopo don Gino Rigoldi e don Antonio Mazzi, la presenza di don Ciotti arricchisce una lunga scia di testimoni del Vangelo che, negli anni, hanno sostenuto concretamente l’impegno della cooperativa. Un impegno che dà risultati: 32 persone assunte dal novembre 2020, e solo una di queste è ricaduta nel reato. "Funziona!", è il commento più diretto e vero.
La serata si concluderà con una cena conviviale, aperta a tutti, durante la quale sarà possibile gustare le grigliate preparate in loco e la Prison Beer, birra artigianale simbolo del progetto. Una prima volta per questa esperienza gastronomica, che vuole essere anche un’occasione di incontro e dialogo con la comunità.