Oggi le forze di destra e centrodestra in Consiglio regionale hanno respinto le proposte del Partito Democratico a sostegno delle aziende lombarde per fronteggiare l’effetto dei dazi, in parte solo annunciati e momentaneamente sospesi, in parte applicati, dal presidente Usa Donald Trump. Con il voto di tutta la maggioranza, 42 no contro 35 sì, è stato respinto l’ordine del giorno proposto dai democratici e firmato anche da M5S, Patto Civico, AVS e Italia Viva che chiedeva di utilizzare 180 milioni di euro in pancia a Finlombarda, e tutt’ora inutilizzati, per sostenere le imprese colpite dalle restrizioni commerciali nordamericane, a istituire un comitato di crisi a livello regionale, a chiedere al Governo di sostenere le azioni intraprese a livello europeo volte a contrastare la nuova politica commerciale Usa e a rappresentare presso il governo italiano le istanze dell’economia lombarda.
«Le forze sovraniste, a Roma come in Regione, preferiscono dare ragione a Trump piuttosto che ascoltare quanto le imprese lombarde dicono a gran voce, e cioè che i dazi, anche quelli solo annunciati, fanno e faranno male - attacca il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti -. C’è un’incredibile sottovalutazione del problema, un tentativo di rimozione, e questo ci preoccupa molto. Trump ha intrapreso una politica commerciale apertamente ostile all’Europa e c’è chi, anche in Consiglio regionale, viene con le magliette MaGa, come se quello che accade alla Casa Bianca non avesse nulla a che fare con le nostre imprese, la nostra forza economica e i nostri lavoratori. Siamo molto preoccupati e dopo il voto di oggi lo siamo ancora di più».