Volley - 25 aprile 2025, 09:59

Un muro di gioia: Cuneo torna tra i grandi del volley. «Cinquemila persone tutte per noi. Dove ci sono pochi soldi la paura sta a zero» (video e foto)

Battuta Brescia 3-1 davanti a un palazzetto in delirio: undici anni dopo uno dei club storici del nostro volley torna al posto che gli compete. Ecco tutte le emozioni di una città e di un popolo travolti dall'entusiasmo

Cinquemila in delirio per il ritorno di Cuneo nel gotha del volley maschile

Cinquemila in delirio per il ritorno di Cuneo nel gotha del volley maschile

30 aprile 2014, palasport di San Rocco Castagnaretta: Bre Banca Lannutti Cuneo sconfitta dalla CMC Ravenna nei play-off Quinto Posto, ultima partita in A1.

24 aprile 2025, palasport di San Rocco Castagnaretta: MA Acqua S.Bernardo Cuneo batte Consoli Sferc Brescia 3-1 in gara-2 dei play-off promozione davanti a 4.700 tifosi in delirio: è SuperLega.

Undici anni esatti dopo quella fine di aprile, Cuneo torna ad assaporare il grande spettacolo della massima serie nella pallavolo maschile. Un risultato straordinario, che riporta il capoluogo della Granda nell'élite del volley mondiale. Il campionato italiano è da sempre considerato il più bello del mondo e da ieri sera il capoluogo della Granda torna a farne parte.

Merito di 15 incredibili ragazzi e dei loro due allenatori: 17, un numero che vedere comune è sintomo di sfiga, ma a Cuneo ha portato tanta fortuna. 

Giulio Pinali, Lorenzo Codarin, Domenico Cavaccini, Nicola Agapitos, Daniele Sottile, Andrea Malavasi, Felice Sette, Simone Oberto, Roberto Mastrangelo, Davide Brignach, Daniel Maciel De Souza, Mirko Compagnoni, Tommaso Chiaramello, Karli Allik e Marco Volpato sono gli eroi della promozione.  A guidarli nell'impresa la formidabile ed affiatata coppia di allenatori formata da Matteo Battocchio e Matteo Morando. Tutti insieme hanno regalato il sogno a Cuneo.

La città si risveglia da un incubo durato più di due lustri. Durante i quali il popolo del volley ha visto crescere il movimento rosa, approdato in A1, senza però mai dimenticare i gloriosi anni dell'Alpitour e lo scudetto dell'era Lannutti nel maschile. 



Il presidente: «Cinquemila tutti per noi»

Il presidente Gabriele Costamagna è travolto dalle emozioni dopo la partita che ha portato Cuneo in SuperLega: "Ci siamo, otto anni ma ora ci siamo. Una vittoria che ripaga gli sforzi di tutta la città e dei suoi tifosi. Sapevo che saremo arrivati fino qui"

La dedica per la promozione: "Alla mia famiglia e alla città di Cuneo. Incredibile il pubblico di stasera: 5000 persone tutte per noi, hanno fatto la differenza nel quarto set"

E un pensiero ai suoi giocatori: "La differenza l'hanno fatta questi ragazzi. Hanno capito una cosa: anche dove ci sono pochi soldi, la paura sta a zero. Siamo Cuneo"


L'allenatore: «Chiunque ci fosse stato in panchina, avremmo vinto lo stesso»
 

Neppure dopo una soddisfazione così grande Matteo Battocchio vuol mettere in luce la sua bravura da allenatore. Come ha sempre fatto durante la stagione, anche nella gioia immensa del post promozione i suoi complimenti sono tutti per i giocatori: "Hanno fatto qualcosa d'impensabile. In questo periodo in panchina poteva esserci chiunque e avremmo vinto ugualmente. Sono stati immensi". 

La svolta della sua squadra? "Nel girone di andata abbiamo giocato 2 partite con la formazione titolare, nel ritorno dalla terza abbiamo iniziato ad avere il sestetto al completo: avevamo bisogno di qualcosa al quale aggrapparci nei momenti di difficoltà. La vera battaglia è stata come affrontare tutte le difficoltà che si sono presentate durante la stagione". 

Una menzione per Pinali: "Sono contento per Giulio, ma anche per la pallavolo italiana. Per la prima volta qui da noi ha potuto giocare senza antidolorifici, vuol dire che a Cuneo c'è uno staff che lavora bene. Sono davvero contento di averlo recuperato. Ma tutti i ragazzi hanno dato più di quello che potevano, mettendo la maglia davanti a tutto. Sempre e comunque".
I brividi per lo spettacolo sulle tribune: "Un'emozione indescrivibile, quello che ho visto stasera non l'ho mai visto in vita mia. Un pubblico devastante"


Una storia unica - L'approdo in serie A1 con l'Alpitour, l'arrivo di Ganev

 

L'allora Alpitour vinse il suo girone nel campionato 1988-89, ottenendo la promozione diretta in serie A1. Dopo tre stagioni al Palatenda, l'improvvista struttura creata per rispondere alle esigenze di giocare in un impianto con una capienza idonea alla nuova categoria, la svolta arrivò nel 1992. Con l'arrivo del formidabile opposto bulgaro Ljubo Ganev (affiancato a giocatori storici come Guido De Luigi e Liano Petrelli), nel nuovo Palasport di San Rocco Castagnaretta cambiò l'orizzonte di Cuneo, che si ritrovò anche in vetta alla classifica, iniziando a sognare in grande.

I primi grandi trionfi e le due finali scudetto

La svolta nell'estate del 1994, quando dalla chiusura della polisportiva Mediolanum legata al gruppo Fininvest e a Berlusconi, sbarcarono a Cuneo due fenomeni come Andrea Lucchetta e Claudio Galli. Insieme a loro l'enfant prodige della pallavolo azzurra e le mani fatate di Fefè De Giorgi in regia: l'Alpitour cambiò prospettiva, diventando una delle potenze del volley, inseguendo sotto la guida del professor Silvano Prandi il bersaglio più grosso.

Il 21 dicembre 1995, al termine di una interminabile battaglia finita 15-13 al quinto set, arrivò la prima Coppa Italia, prologo alla conquista del primo trionfo europeo con la Cev e poi la prima finale scudetto. La sconfitta contro la Sisley Treviso in finale spense sul più bello il sogno di una intera provincia, ma tutti ancora ricordano gli applausi che accompagnarono il successo in gara 5 della formazione ospite, un esempio di sportività e cavalleria che poche altre volte si era registrato nello sport italiano.

Due anni dopo, ma con un gruppo parzialmente diverso (dentro Mastrangelo e Nikola Grbic accanto ai confermatissimi Papi, Galli e Pascual) ecco una seconda finale scudetto che sorride ancora una volta alla Sisley, stavolta con un netto 3-0 nella serie. Poi inizia una girandola di cambi in panchina e sul campo (nel 2003 anche in società, con Valter Lannutti diventato patron), Cuneo fa incetta di Coppe Italia, di successi in Europa e in Supercoppa, ma non riesce mai ad andare oltre le semifinali scudetto.

Il trionfo del 2010 e l'agognato tricolore

L'atto conclusivo sembra diventato un tabù, ma finalmente nel 2009 vengono azzeccate le mosse giuste. In regia torna il 'venerabile maestro' Nikola Grbic, al centro l'espertissimo Mastrangelo, ma le vere scommesse vincenti si chiamano Simone Parodi schiacciatore titolare e Alberto Giuliani in panchina. Cuneo a fine marzo torna a vincere in Europa, conquistando la Coppa Cev, mentre il 9 maggio 2010, nel V Day della pallavolo, che per la prima volta nella storia assegna il titolo nella finale unica, la Bre Banca Lannutti Cuneo conquista l'agognato scudetto, battendo 3-1 l'Itas Diatec Trentino. Il capitano Wout Wijsmans (protagonista assieme all'opposto Nikolov e al formidabile libero Henno) che solleva la coppa tra l'entusiasmo della marea blu che aveva invaso il palasport di Casalecchio di Reno è un ricordo ancora oggi indimenticabile per tutti i tifosi di Cuneo.

La stagione seguente porta in dote la Supercoppa e la Coppa Italia, ma l'avventura in Champions finisce anzitempo e nella finale scudetto di Roma Trento si prende la rivincita, superando 3-0 la squadra di Giuliani, staccandole dal petto il tricolore. Nel 2013, in una stagione che era partita senza grandi ambizioni, con una squadra molto rinnovata e ringiovanita, la Cuneo di Wijsmans e Grbic, trascinata dal giovane folletto francese N'Gapeth, seppe arrivare fino alla finale di Champions League, persa 16-14 al quinto set contro i russi del Lokomotiv Novosibirsk.

All'inferno e ritorno

Fu l'inizio della fine. Tredici mesi dopo il patron Lannutti annunciò le dimissioni dalla carica di presidente e la squadra non si iscrisse al campionato 2014-15. Dopo 25 anni ai vertici Cuneo finisce nell'oblio delle serie minori, fino a stasera, fino al 24 aprile 2025. Il giorno del grande ritorno nella pallavolo che conta. Con il capitano Daniele Sottile a fare da anello di congiunzione tra passato e presente.

Il presente e le prospettive future

L'arrivo nella scorsa estate dell'ex azzurro Giulio Pinali fa crescere la speranza di disputare un campionato di vertice. Il campione emiliano però è reduce da un brutto infortunio e nella prima parte del campionato fatica a trovare la forma. Lo sostituisce Davide Brignach, un giovane ventenne che come curriculum ha due stagioni sulle spalle in quel di Trento: la prima in serie C e poi la B. Eppure gioca come un veterano: con lui in campo Cuneo chiude il girone di andata al quarto posto, esattamente la stessa posizione con la quale si presenterà alla griglia dei play-off. Un risultato straordinario per il giovane Brignach.

Verso Natale Giulio Pinali riassapora il gusto del campo, ma fa ancora tanta fatica. La qualità degli allenamenti ne risente, il morale dei ragazzi anche. Ci sono delle discussioni, anche una mezza sfuriata  in pubblico del presidente Costamagna. Alla fine prevale la coesione. Arriva il brasiliano Maciel e sulle prima sembra possa addirittura prendere il posto di Pinali, ma Giulio stringe i denti e fa vedere di che pasta è fatto. La serenità con la quale Maciel s'inserisce nel gruppo porta aria fresca: arrivano i risultati positivi e la squadra prende fiducia nei propri mezzi. 

Verso la fine della regular season la crescita è impressionante. Il doppio 3-0 con i quali Cuneo cancella Aversa nei quarti di finale, la battaglia vinta nettamente in casa di Prata nella "bella" della Semifinale e l'apoteosi contro Brescia.

Il sogno diventa realtà: è tutto vero, è SuperLega. Bentornata A1.

Da Targatocn.it

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