Che sia l’ultima festa di Madonna in Campagna lontano da Madonna in Campagna. È l’auspicio dei volontari impegnati, fino al 4 maggio, nel tradizionale appuntamento a Sacconago, manifestazione conosciuta e apprezzata ben oltre i confini del rione. E a rendere più esplicito l’attaccamento all’edificio sacro intorno al quale ruota la kermesse, si fanno immortalare davanti a una riproduzione in scala della chiesetta.
Al lavoro nel tendone (se necessario riscaldato) che potrà accogliere fino a 300 commensali, c’è stato, nelle fasi preparatorie, uno “zoccolo duro” di una ventina di persone. Aumenteranno a seconda delle esigenze, per garantire i servizi tra spazio principale e sala da ballo. A poca distanza le giostre, i rifornimenti alla cucina sono arrivati. Le provviste alimenteranno una proposta ricca, dalla polenta e cinghiale ai pizzoccheri, dallo stinco al pulled pork, dalle lasagne ai risotti (nel file in fondo, menu e programma dei momenti religiosi e ricreativi, ma senza musica dal vivo fino a stasera per il lutto legato alla scomparsa di papa Francesco). Tutto si svolge in una proprietà della parrocchia, con accesso in via Ortigara.
«La tradizione non è morta – sottolineano tutti – perché per fortuna è possibile allestire qui. Ma questa è la festa della Madonna in Campagna, la sede naturale è un’altra». Ovvio riferimento ai paraggi della chiesetta, diventati off limits. «Lì – ripercorrono i volontari – è stata sistemata la terra di riporto proveniente dai lavori per il Malpensa District Park. In pratica c’è un terrapieno che rende inutilizzabile gran parte dell’area».
La zona, ora come ora, è in stato precario. In pratica è uno sterrato che si trasforma in palude se piove abbondantemente, utilizzato come area di sosta e spazio di manovra per camion. I pali dell’illuminazione versano in pessime condizioni (ce ne eravamo occupati QUI). Recentissima la rimozione di un paio di lampioni rimasti a terra per lungo tempo, un terzo è cascato, forse colpito da un mezzo pesante, a ridosso del terrapieno. In pratica, solo uno dei sostegni è ancora integro e con le lampade montate.
«Su quell’area – continuano gli organizzatori della festa – c’è il progetto per una sorta di parco, da realizzare anche utilizzando la terra accumulata. Ma durante l’ultima visita in Comune, ci sono andati il parroco e un tecnico, è emerso che l’idea era partire coi lavori in primavera. La stagione è iniziata ma non si vedono cambiamenti di rilievo e non abbiamo notizie su possibili sviluppi». Anche se qualcosa si muove: proprio l’eliminazione dei due lampioni caduti da più tempo rimedia, in parte, una situazione che si era letteralmente fossilizzata.
Sotto il tendone, però, si spera in sviluppi più consistenti: «Sarebbe giusto che arrivassero aggiornamenti. Per il “nostro” evento e, in generale, per la Madonna in Campagna. Nell’attesa, invitiamo il sindaco: questo appuntamento non è solo di Sacconago, è di tutta Busto».