Busto Arsizio - 27 febbraio 2025, 15:18

Anche a Busto lo sciopero dei magistrati in difesa della Costituzione

Grande adesione delle toghe alla protesta di oggi davanti al Palagiustizia

Anche a Busto lo sciopero dei magistrati in difesa della Costituzione

Grande adesione oggi allo sciopero dei magistrati a difesa della Costituzione anche a Busto Arsizio. Davanti al Palagiustizia sono state illustrate le ragioni dell'iniziative ed è stato esposto un passaggio del giurista Piero Calamandrei sull'importanza della Costituzione stessa.

L'Anm aveva sollecitato la protesta contro la riforma costituzionale della Giustizia, già approvata in prima lettura alla Camera dei deputati, che prevede la separazione delle carriere, le modifiche al Csm e l'istituzione dell'Alta corte disciplinare.  

Il gesto è stato definito «un atto di testimonianza civica a difesa della Costituzione - hanno detto le toghe a Busto - Siamo qui per manifestare ai cittadini, e come cittadini, la nostra preoccupazione. Siamo preoccupati perché la riforma sulla separazione delle carriere modifica in modo radicale la Costituzione intaccando il sistema di garanzia dei diritti dei cittadini. Siamo preoccupati perché principi e valori, che per oltre settant’anni hanno guidato il nostro Paese, vengono messi in discussione...

Siamo preoccupati perché questa riforma non renderà una giustizia più giusta né più efficiente, ma aumenterà i costi senza ridurre i tempi dei processi. Siamo preoccupati perché la riforma del Ministro Nordio riscrive il modello di giustizia stabilito dai nostri Padri costituenti: espone la Magistratura al rischio di ingerenze esterne che provocheranno inevitabilmente disuguaglianze nel giudizio tra ricchi e poveri, potenti e cittadini comuni».

Cesare Parodi, presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati, ha affermato ai microfoni di Radio24: «Non è uno sciopero contro, ma a difesa di una serie di principi secondo noi fondamentali».

Da parte sua, - riporta l'Adnkronos - la maggioranza conferma «la propria disponibilità a un confronto costruttivo», con particolare attenzione «al dialogo con l'Anm». La linea, secondo quanto si apprende, è emersa al termine della riunione di maggioranza a Palazzo Chigi sul tema della Giustizia, alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dei vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, del leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, del ministro Carlo Nordio e del sottosegretario Alfredo Mantovano.

La riforma della Giustizia «non è concepita contro i magistrati, ma nell'interesse dei cittadini», rimarcano fonti di governo, spiegando che l'incontro è stato finalizzato a preparare le consultazioni già programmate per il 5 marzo, prima con l'Unione delle Camere Penali e successivamente con l'Associazione Nazionale Magistrati.

Redazione

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