“Il presidente di Regione Lombardia si dice indignato e offeso per i disservizi sui treni? Il vero problema è che le condizioni del trasporto ferroviario sono cambiate in peggio da quando c’è questa gestione, voluta da lui nel 2018. Ci sono molti treni nuovi ma, paradossalmente, la puntualità è diminuita dall’84,2% del 2017 all’82% del 2023. Significa che diciotto treni su cento, e sono soprattutto quelli nelle ore di punta, arrivano tardi.
Il 2024 non è certo andato meglio, ma hanno cambiato il sistema di monitoraggio e la puntualità non viene più misurata entro i cinque minuti di ritardo ma entro un quarto d’ora, quindi i dati veri e comparabili con i precedenti e con quelli delle altre regioni non sono più disponibili. Come se bastasse nascondere i dati per rassicurare i pendolari.
Anche le linee ‘bocciate’, sotto gli standard di puntualità e affidabilità indicati dal contratto di servizio, dal 2017 al 2023 sono quasi raddoppiate. Forse oggi il presidente Fontana non definirebbe più Trenord una Ferrari, come fece nell’ultima campagna elettorale, ma ancora oggi attribuisce le responsabilità dei problemi a RFI, che gestisce la maggior parte di binari e stazioni della Lombardia. È chiaramente un alibi, ma il fatto è che ora a capo del settore dei trasporti in Italia c’è il ministro Matteo Salvini, e se ci sono responsabilità in capo a RFI, che è una società di Ferrovie dello Stato, il presidente la voce grossa dovrebbe farla con lui, altrimenti è solo commedia”. Lo dichiara il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti in merito alla situazione del servizio ferroviario regionale e alla critica rivolta ieri dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana a RFI per i disagi dell’ultimo mese (leggi QUI).