A partire da domani, 3 ottobre (esordio al Manzoni con I Legnanesi: Guai a chi ruba) i teatri di Busto Arsizio ricominceranno a popolarsi. E faranno incontrare, riflettere, commuovere, discutere, divertire, ridere fino al 30 aprile 2025, quando Giorgio Verducci e Max Pieriboni saliranno sul palcoscenico del San Giovanni Bosco. Sessanta spettacoli e otto sale (oltre a quelle citate, Sant’Anna, Sociale-Cajelli, Sala Pro Busto con Viandanti Teatranti, Lux, Fratello Sole, SpazioTeatro Alberto Caprioli) propongono una stagione ricca, piena di sfaccettature, in grado di convincere e appagare un pubblico diversificato per età e interessi (vedi file con calendario completo in fondo all'articolo).
«Ottobre per noi è primavera – afferma Manuela Maffioli, assessore a Cultura e Identità – la primavera delle stagioni teatrali, di spazi pieni di senso che portano contenuti e contribuiscono alla ricchezza, materiale e immateriale, della comunità. Mi chiedo con orgoglio quante città dalle dimensioni paragonabili a quelle di Busto possano vantare tutto questo, qualcosa per cui essere grati alle associazioni, alle parrocchie, alla grande famiglia del volontariato». Otto sotto un tetto, dunque, il tetto di Busto. Affollamento eccessivo? No, perché le sale caratterizzano in modi differenti le loro proposte e, vista la dislocazione sul territorio, in alcuni casi fanno da centro attrattivo per diverse aree della città. Non solo. «Sono stati compiuti sforzi – sottolineatura dell’assessore – per evitare quanto più possibile le sovrapposizioni».
Presentazione, teatro per teatro, sala per sala, oggi a Villa Tovaglieri (calendario completo nel file fondo all’articolo). Si va dalla proposta che privilegia il sacro (al Fratello Sole) alla cinquina di spettacoli con esordio dedicato alla commedia del Lux, dai grandi nomi del Manzoni (Debora Caprioglio, Corrado Tedeschi, Giampiero Ingrassia, Lella Costa, Gabriele Vacis…) alla ricerca della bellezza alla Pro Busto (sei spettacoli per gli adulti e quattro per bambini), dal filo conduttore di una vita incentrata sul ricominciare (prosa, famiglie e cabaret al San Giovanni Bosco) all’attenzione al sociale del Sant’Anna (di grande impatto si annuncia una pièce incentrata sulla vicenda delle Bestie di Satana), dal cartellone poliedrico del Teatro Sociale – Delia Cajelli (con tanto di lirica, ci sarà la Tosca di Puccini, coinvolgimento delle scuole, soprattutto superiori, spettacoli per bambini e appuntamento speciali nel ridotto) al fascino della lingua originale grazie a SpazioTeatro (Stevenson e Shakespeare in inglese, il musical “Evita” in spagnolo, spettacoli che gireranno l’Italia con decine di repliche).
Sottolineature da Alessandro Radice, comitato di gestione del Manzoni: «Veniamo da un periodo durissimo, è stato necessario risolvere importanti problemi della sala, anche con investimenti considerevoli nella sicurezza. Non era facile confermare la stagione, per questo bisogna ringraziare Marco Bianchi con tutti i volontari, la parrocchia e il Comune». Un esempio di come la città non possa dare per scontata la ricchezza garantita dai suoi teatri. Di qui, l’invito dell’assessore: «Andiamo a teatro. A Busto».