Nel mese di ottobre cade il compleanno del Museo del Tessile. Anche quest’anno l’Amministrazione comunale propone un programma di iniziative espositive e culturali dal titolo l’Ottobre del Tessile.
La prima parte del mese sarà dedicata al tema delle fabbriche e avrà due momenti chiave: la mostra Fabbriche e Memoria e la performance teatrale La fabbrica ritrovata. La seconda parte del mese sarà invece dedicata ai temi del tessuto e della moda.
“In questo secondo appuntamento annuale dedicato al nostro tessile (il primo è a maggio, mese dedicato alle mostre di fiber art, ndr), si rinnova l’omaggio al settore che permea l’identità della nostra città – afferma l’assessore alla Cultura e Identità Manuela Maffioli -. Sarà un omaggio improntato sia sui contenitori, che sui prodotti.
Per quanto riguarda i primi, ci sarà una mostra dedicata alle fabbriche della città e del territorio, la quale consentirà un maggior approfondimento degli spazi animati da tutte le donne e tutti gli uomini che hanno concorso a fare grande la nostra industria tessile. Luoghi dove pulsavano i cuori e dove operavano le menti e le mani a cui dobbiamo ciò che oggi è Busto Arsizio con la sua straordinaria e internazionale vocazione tessile.
Il focus sulla moda, in particolare sulla moda sostenibile, consolida invece la collaborazione con la fondazione Città dell’Arte del maestro Michelangelo Pistoletto e ci consente di vedere l’altro volto del mondo tessile, cioè quello del cosiddetto prodotto finito: l’abito. Un prodotto che oggi deve fare i conti con la dimensione ambientale e di battaglia corale per un pianeta più sostenibile e vivibile”.
“Si tratta di due momenti di alta qualità e di forte impatto, già ospitati in altre città italiane e non solo. Accoglierli a Busto è motivo di orgoglio e occasione per mandare un messaggio davvero forte di identità e di consapevolezza del passato, ma anche di sguardo lucido e lungimirante sul futuro” conclude Maffioli.
FABBRICHE E MEMORIA. Dall’Olona all’Adda. Busto Arsizio la città delle Cento Ciminiere. Mostra di storia e archeologia industriale a cura di Renata Castelli, Antonella Checchi, Graziella Clementi e Luisa Pagani, con un focus sulle principali aziende storiche del territorio e un importante collegamento con il sito UNESCO di Crespi d’Adda.
Museo del Tessile, Sale Gemelle
Inaugurazione venerdì 4 ottobre ore 17.30
APERTURA 5 - 17 ottobre 2024
Orari: da Martedì a Giovedì 14.30 – 18.00
Venerdì 9.30 – 13.00 e 14.30 – 18.00
Sabato 14.30 – 18.30
Domenica 15.00 – 18.30.
FABBRICHE E MEMORIA. ripercorre alcune tappe del percorso di trasformazione del paesaggio lombardo a partire dai segni lasciati da sei famiglie di industriali del cotone (Ponti, Cantoni, De Angeli Frua, Crespi, Dell’Acqua e Bernocchi) che, tra Ottocento e Novecento, con i loro impianti industriali, case per i lavoratori, convitti, scuole e ospedali, hanno contribuito al cambiamento della storia economica e sociale lombarda.
Dopo aver ricostruito l’origine dell’industrializzazione dalla fine del Settecento fino ai primi decenni del Novecento, vengono analizzate le vicende e gli intrecci familiari dei cosiddetti “pionieri del cotone” che contribuiranno a dare vita alla nascita di colossi industriali anche in altri settori (meccanica, chimica).
Particolare attenzione è inoltre data alle tipologie architettoniche di fabbrica che sono state adottate anche in relazione ai processi produttivi, nonché alle soluzioni abitative che gli industriali promossero nel loro territorio.
Cuore della trasformazione è stata la Valle Olona, ma un rilievo particolare è stato dato alla storia industriale di Busto Arsizio, la “Città delle Cento Ciminiere”, dove continuando una consuetudine secolare della lavorazione tessile, nel corso dell’Ottocento si ebbe una straordinaria espansione industriale a cui si aggiunse quella siderurgica e meccanica per la produzione dei macchinari e dei pezzi di ricambio.
In evidenza alcune importanti personalità del mondo industriale bustocco, andando così a tratteggiare il quadro, seppure sintetico, della storia industriale della città nota, un tempo, come la “Manchester d’Italia”.
Oggi molte delle gloriose fabbriche tessili sono dismesse e una parte consistente del patrimonio di archeologia industriale è andato perduto, ma nella nostra provincia abbiamo edifici storici rigenerati e divenuti realtà con finalità culturali e sociali, come i Molini Marzoli, ora sede di uffici comunali, e il Cotonificio Bustese (ora Museo del Tessile) di Busto Arsizio e le Officine Caproni di Somma Lombardo ora Volandia,
La fabbrica ritrovata. Sabato 12 ottobre 2024, Museo del Tessile
Performance teatrale itinerante negli spazi del museo. a cura di CRT Teatro-Educazione. Direzione artistica di Gaetano Oliva.
Appuntamento ore 15.00 all’ingresso del Museo.
La performance propone un ideale percorso all’interno di una fabbrica abbandonata e ritrovata, che racchiude in sé suggestioni che parlano il linguaggio del lavoro, della fatica. In questo luogo, dominato dal silenzio e dalla staticità, l’immaginazione, dietro l’impulso del passato, è spinta a popolare lo spazio e a recuperare la memoria collettiva di ciò che è stato.
Per il programma l’Ottobre del Tessile il Comune di Busto Arsizio ha ottenuto un finanziamento di Euro 11.000 grazie al bando di Regione Lombardia: Avviso Unico Cultura 2024 - Contributi regionali a sostegno di soggetti che operano nel campo delle attività e dei beni culturali.