Sostare, all'ombra di uno spettacolo di natura e architettura quale Villa Tosi, e respirare la bellezza di ciò che fanno i volontari di Busto Arsizio. Un'esperienza particolare, quella che hanno voluto vivere in queste ore i Circoli di Laudato Si' (LEGGI QUI). Tra le meraviglie del creato, c'è chi fa del bene.
Tra le tappe sabato pomeriggio, quella vicino alla sede degli alpini: a incontrare loro e la Croce Rossa. Due "squadre" unite in modo silenzioso, senza farsi vedere, per compiere atti generosi a Busto Arsizio. Ma lo sanno bene i più fragili, coloro che non hanno un tetto e per i quali anche un pasto spesso rappresenta un miraggio.
Sono i tanti senzatetto che si danno appuntamento alla stazione centrale di Busto per mangiare qualcosa. Gli alpini - spiega il capogruppo Mauro Airaghi - preparano il cibo, l'unità di strada della Croce Rossa li porta allo scalo ferroviario. «Centosessanta pasti al mese» precisa Luigi Lomazzi. Accanto a lui Annalisa ed Elisabetta: storie che si intrecciano nella Cri, chi ha iniziato da poco, chi ha già percorso un buon tratto di strada, chi lunghissimo. Uniti dall'obiettivo di aiutare chi non ha niente e sa di poter contare su quegli amici dalle divise rosse con le scritte bianche. Un alleato è anche la Caritas del Buon Gesù.
Quando sono gli alpini di turno a cucinare, arrivano anche da fuori, si assicura sorridendo. Referenze ottime degli chef alla baitina di Villa Tosi. Ma se i clochard cercano un aiuto, un sostentamento, sanno di poter trovare anche altro in stazione: vestiti, ricambi, soprattutto ascolto.
Una missione che continua, «senza troppa pubblicità», perché Croce Rossa e alpini in comune hanno l'abitudine a non mettersi in mostra. Ma che Busto può sostenere, aderendo e sostenendo le iniziative di queste realtà, come la festa fino a stasera degli alpini.
Una foto insieme e i Circoli tornano a camminare o pedalare: ci sarà tanto, per fortuna, da scoprire.
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