Busto Arsizio - 13 settembre 2024, 15:50

FOTO. Lotta alla Tbc: nuovo laboratorio a Nairobi, grazie ad Associazione Christian e alle donazioni da Busto

La raccolta fondi promossa tra ottobre 2023 e periodo natalizio ha permesso di riattivare un servizio salvavita nel dispensario di Kariobangi, periferia della capitale keniana. Suor Ruth, referente della struttura: «Possa il Signore ricompensare le anime generose che si prodigano per gli altri»

Personale, e suor Ruth, alla ripartenza del Tb Lab

Personale, e suor Ruth, alla ripartenza del Tb Lab

Ha “bruciato le tappe” il progetto “RespiriAMO insieme” di Associazione Christian: il dispensario di Kariobangi, a Nairobi, nato grazie al sodalizio, è tornato a essere un presidio prezioso per tante persone che, nella periferia degradata della capitale keniota, sono affette da Tbc o sospettano di esserlo. Grazie ai circa 8mila euro raccolti a Busto (la campagna ha avuto i suoi momenti clou durante il mese missionario 2023 e nel periodo delle vendite natalizie) è stato rinnovato e dotato di nuova strumentazione lo spazio necessario a diagnosticare la malattia.

Sempre al 2023 risale la visita in loco della famiglia Marelli (papà, mamma e figli, allora, di età compresa tra 8 e 21 anni, vedi il reportage QUI) per rinfrescare i contatti con le tante realtà avviate o sostenute da Associazione Christian. «Fu allora – ricorda Maria Vittoria, componente della spedizione – che suor Ruth, la referente della struttura, ci mostrò il locale ormai inutilizzato, a causa di attrezzature non più funzionanti. Il disuso aveva fatto il resto, rendendo lo spazio non più sfruttabile se non come deposito di fortuna. In pratica, dal periodo Covid in poi, le attività legate alla Tbc erano bloccate o ridimensionate». Di qui la sfida: restituire alla popolazione un punto di riferimento importante. Anche salvavita.

«Nelle baraccopoli – fa presente Maria Vittoria, che a Busto è medico di famiglia – le condizioni igienico sanitarie sono spesso disastrose, gli spazi brulicano di persone e le abitazioni, tendenzialmente baracche di lamiere e fango, sono l’ideale per il proliferare di alcune patologie. Tubercolosi inclusa, una piaga diffusissima».

Nel corso dei mesi, suor Ruth ha inviato aggiornamenti. E adesso, a meno di un anno dall’inizio di “RespririAMO insieme”, si può dire che lo spazio è stato rinnovato, le attrezzature sono operative, il centro risulta certificato e accreditato dal Ministero della Salute (foto in fondo).  «Non solo – aggiunge Maria Vittoria – il personale è stato formato per fare funzionare al meglio il laboratorio e, in molti casi, è direttamente il dispensario a fornire le terapie. Non è un dettaglio: difficilmente chi vive negli slum va negli ospedali, tra costi proibitivi e difficoltà di spostamento».

Centinaia le persone che ogni anno potranno avvalersi del servizio. E c’è un ulteriore motivo di soddisfazione. «Gli operatori sono del posto – sottolinea Maria Vittoria – non bianchi venuti da lontano. Grazie all’impostazione voluta dai comboniani, il personale è composto da persone che lavorano per la propria gente. Tempo fa alcuni dicevano “aiutiamoli ma a casa loro”. Forse è meglio citare Daniele Comboni: l’Africa si deve salvare con l’Africa. Il nostro aiuto, a volte, serve più che altro a creare condizioni di partenza, a fornire strumenti».

Un’azione riconosciuta e apprezzata: «Possa il Signore ricompensare le anime generose che si prodigano per gli altri». Parola di suor Ruth.

Stefano Tosi

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