“C’era una volta il calcio” è un libro presentato da “Il Foglio Edizioni” e venduto in allegato in edicola con il giornale “Il Foglio quotidiano”, fino al 10 luglio. Al suo interno sono state raccolte le testimonianze dei protagonisti che hanno avuto la fortuna di giocare e di assistere ai brillanti anni Settanta e Ottanta, decennio che ha disegnato un’immagine iconoclastica nel calcio mondiale.
L’occasione per pubblicare il volume avviene in concomitanza con le gare degli Europei di calcio, con la prima partita che è stata giocata a Monaco di Baviera e l’ultima che verrà giocata dalle due finaliste a Berlino domenica 14 luglio. Purtroppo, come ben sappiamo, l’Italia è stata sconfitta dalla Svizzera ed è quindi uscita in anticipo dalla competizione rispetto ai pronostici.
Tuttavia, il libro ci riporta ai tempi d’oro del calcio, ossia agli intramontabili anni Settanta e Ottanta, potendo così approfittare delle parole e dai ricordi dei giocatori, degli allenatori e degli arbitri che hanno vissuto in prima linea e gareggiato in diverse competizioni italiane e straniere. Grazie a loro, i tifosi hanno potuto godere di un periodo calcistico indimenticabile che racchiude al suo interno non solo il Campionato Italiano ed Europeo bensì anche il titolo di Campioni del Mondo nel 1982.
C’era una volta il calcio: testimonianze e ricordi di chi ha vissuto gli anni ‘70 e ‘80
L’autore del libro è il giornalista storico di stampa e televisione, nonché scrittore Antonello Sette, oggi collaboratore del giornale “Il Foglio quotidiano” diretto da Claudio Cerasa. Come già anticipato sarà venduto fino al 10 luglio e rappresenta un’occasione unica e rara per conoscere da vicino chi ha vestito i panni dello sportivo, sacrificando dedizione, gioia e sofferenza all’attività calcistica. Nondimeno, il volume è intervallato da foto d’epoca che testimoniano i momenti più salienti inerenti alle varie competizioni sportive.Lo scopo del libro non è solo quello di far emergere delle sensazioni di nostalgia, come ha specificato nella prefazione il responsabile dell’inserto sportivo del quotidiano, il giornalista Umberto Zapellone, bensì piuttosto fare un richiamo all’autenticità, perché secondo il giornalista il calcio rimane ancora oggi il gioco (e lo sport) più emozionante al mondo, sebbene venga offuscato dalla rincorsa materiale al vile denaro.
Grazie a questo contributo editoriale, si intende perciò fare un ritorno alle origini e risvegliare quell’antica passione che caratterizzava gli animi degli sportivi dell’epoca, i quali giocavano, allenavano e arbitravano rispettando i principi del calcio, con l’obiettivo di offrire uno spettacolo spontaneo e naturale volto a coinvolgere il pubblico presente sul campo e gli spettatori mediatici, i quali rispondevano a loro volta invocando rispetto, forza e determinazione nelle azioni di gioco.
Chi sono i protagonisti citati nel libro pubblicato da Il Foglio Edizioni?
Nel libro “C’era una volta il calcio” sono diversi i fuoriclasse che durante gli anni Settanta e Ottanta hanno partecipato da protagonisti nel campionato italiano e straniero. Gran parte di loro sono stati intervistati dall’autore Antonello Sette e grazie al suo contributo, oggi abbiamo la possibilità di conoscerli più da vicino. Le loro parole sono la testimonianza che al giorno d’oggi la mentalità calcistica è cambiata, ma che può tornare a rivivere solo con la forza di volontà.Tra gli intervistati figurano in ordine alfabetico numerosi personaggi, del calibro di: Aldo Agroppi, José Altafini, Giancarlo Antognoni, Paolo Casarin, Bruno Conti, Giovanni Galeone, Giovanni Galli, Renzo Garlaschelli, Claudio Gentile, Bruno Giordano, Francesco Graziani, Luigi Maifredi, Luigi Martini, Sandro Mazzola, Paolo Pulici, Walter Sabatini, Arrigo Sacchi, Salvatore Schillaci, Aldo Serena, Gian Piero Ventura, Renato Zaccarelli e Gianfranco Zigoni.
Claudio Gentile e Bruno Conti si resero altresì protagonisti della monumentale partita che vide la Nazionale Italiana di calcio guadagnarsi il titolo di Campione del Mondo nella finale contro la Germania dell’Ovest l’11 luglio del 1982 all'Estadio Santiago Bernabéu di Madrid. Le parole di questi due fuoriclasse ci confortano ancora oggi, dopo aver vissuto l’improvvisa eliminazione degli azzurri agli Europei, portandoci a rivivere quei momenti di immenso giubilo nazionale.
Ciononostante, il libro è sì una testimonianza dei tempi andati ma anche del futuro a venire. La svolta è nelle mani degli sportivi, i quali devono ritrovare i valori portanti dei campioni che li hanno preceduti. Solo così potremmo rileggere tra vent’anni parole altrettanto autentiche, emozionanti e comunitarie come quelle scritte da Antonello Sette nel libro “C’era una volta il calcio”, a cui si spera seguirà un prossimo volume, augurandoci che la dedizione sportiva sia una qualità in continuo divenire.