A Milano, la partita decisiva dei play-off finisce 3 a 1 per San Crisostomo, l’Antoniana vede allontanarsi la promozione in prima categoria. Anche se resiste un barlume di speranza.
Intanto, il Dg Giuseppe Abenante parla del match andato in scena al centro sportivo Cambini-Fossati di via Palmanova: «Le cose si erano messe bene, abbiamo segnato per primi, dopo pochissimi minuti, in contropiede. Poi loro ci hanno messo l’anima e noi, tra qualche cerotto di troppo e ammonizioni che hanno condizionato qualche giocatore, non siamo riusciti a gestire. Siamo arrivati a questo appuntamento spremuti come arance, avendo giocato tantissimo, a un certo punto abbiamo anche schierato un paio di giocatori dalla juniores… Sarebbe bastato un gol segnato in più o uno subito in meno per commentare una situazione completamente diversa. Una beffa, in cui il fattore campo ha avuto un ruolo».
Non circoscritto al fatto di giocare fuori casa. «Quello ha contato, c’era un intero rione a tifare San Crisostomo. Ma non sono mancati neanche i nostri sostenitori, alcuni arrivati con treno e metropolitana, vanno ringraziati anche questa volta. Però è stato il terreno, in sintetico e piccolo, a metterci un po’ in difficoltà, ogni ribattuta era sui loro piedi. A tratti è sembrata una partita a ping pong, non ce lo aspettavamo. Sia chiaro, il campo deve rispettare certi parametri e i nostri avversari sapevano il fatto loro, abbiamo affrontato una squadra ben organizzata».
Rimpianti? «No, abbiamo disputato una stagione strepitosa, il campionato lo abbiamo vinto, siamo orgogliosi di mister, squadra e tifosi. Per la prima categoria, guarderemo ai risultati delle altre contendenti. Anche se non fossimo tra le migliori seconde potremmo sperare in un ripescaggio. Vedremo».